Cresce la protesta e la delusione per come il Governo sta trattando la scuola: è forte la delusione per la mancata assegnazione nel Def, collegato alla manovra, dei finanziamenti utili al rinnovo contrattuale del personale docente e Ata; il personale evidenza anche malumore per il “travaso” dei soldi ricavati dal dimezzamento dell’alternanza scuola lavoro; cresce il malcontento anche tra i sindacati, anche Confederali, che da qualche giorno sono tornati a produrre comunicati densi di critiche.
Ad oggi l’unico aspetto positivo arriva dal finanziamento, poco più di mezzo miliardo di euro, per coprire la perequazione degli stipendi dei lavoratori pubblici, quindi anche del personale scolastico.
Ad evidenziare i mancati investimenti per il settore è stato l’onorevole Gabriele Toccafondi, deputato fiorentino e già sottosegretario all’istruzione degli ultimi governi Pd.
L’esponente di Civica Popolare ha espresso il suo pensiero durante Didacta, la mostra-convegno sul mondo dell’istruzione in corso a Firenze.
“Non è mica una casualità – ha detto – se il primo movimento di protesta contro il Governo giallo-verde sia nato proprio nella scuola, fra studenti (che dopo essere scesi in piazza qualche giorno fa, manifesteranno di nuovo a metà novembre ndr) e insegnanti. È stata ed è una reazione naturale di fronte a scelte che forse saranno dettate dal dilettantismo incosciente ma certo stanno producendo un effetto perverso sul mondo dell’istruzione pubblica corrodendone alcuni pilastri fondamentali che negli ultimi anni, anche con contraddizioni, erano stati finalmente impiantati”.
Secondo Toccafondi “La scuola è fatta per i ragazzi che hanno bisogno di certezze e serietà, non di annunci e contro annunci come è accaduto sul numero chiuso a medicina: prima l’aboliscono, poi no, poi forse, poi vedremo. Così che migliaia di studenti e migliaia di famiglie oggi non sanno più cosa succederà da qui a qualche settimana. Ma la stessa sceneggiata l’avevano fatta sui vaccini e le iscrizioni alla scuola dell’obbligo. Siamo a Indietro Tutta ma Arbore faceva ridere”.
Il deputato è un fiume in piena. E l’obiettivo è sempre il Governo in carica: “Avevano promesso risorse in più e invece stanno chiudendo i canali che permettono ai giovani di avere un rapporto col mondo del lavoro”.
Sull’Istruzione Tecnica Superiore che ha percentuali di collocazione al lavoro dell’80% e che quindi andrebbe sostenuta e aumentata, sono assenti e muti. Il delitto più grave però la stanno commettendo sull’alternanza scuola lavoro generando caos e incertezza”.
L’ultima stoccata è per l’alternanza scuola-lavoro: “Dal Governo dicono che è utile, utilissima, fondamentale, che orienta i ragazzi e che quindi deve essere fatta bene. Ci credono talmente tanto che quest’anno l’hanno abolita per l’esame di maturità cambiando le carte in tavola a migliaia di maturandi- Per tutti gli altri studenti ne hanno più che dimezzato le ore nel triennio”.
“Per aumentarne la qualità? Magari, purtroppo la risposta è più misera: perché avevano bisogno di 100 milioni e quindi sono andati a prenderli alla scuola e più specificatamente al fondo per migliorare l’alternanza. E’ un governo che rischia davvero di essere il governo del cambiamento”, ma in peggio conclude Toccafondi.
Nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione ha comunque assicurato che il Documento di Economia e finanza non prevede tagli all’istruzione.
Marco Bussetti ha detto che si sta operando “una riorganizzazione e una redistribuzione delle risorse” ispirata a criteri innovativi, stavolta Bussetti va oltre: dice che le i finanziamenti per il settore dell’istruzione “ci saranno”, precisando anche che “la manovra dobbiamo ancora farla”, mentre “adesso è stato fatto un decreto fiscale”.
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