Attualità

Governo Draghi e rimodulazione calendario scolastico: il no dei sindacati e dei presidi

Dopo le recenti dichiarazioni del deputato di Centro democratico Alessandro Fusacchia, il quale ha riportato delle presunte affermazioni del Presidente del Consiglio incaricato sulla rimodulazione del calendario scolastico, le reazioni che arrivano dal mondo dell’istruzione non si sono fatte attendere, soprattutto da sindacati e dai presidi.

I sindacati non ci stanno

Sono state proprio alcune sigle sindacali ieri, 9 febbraio, a mettere dei paletti alle prime proposte di Draghi. 

Alcune perplessità sono state esternate da Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, la quale ha dichiarato: “Il bisogno di recuperare è per i tanti ragazzi che non sono stati raggiunti dai docenti per motivi tecnici e per diversità di condizione socio-economica, ma è chiaro che per questi casi saranno gli stessi professori ad attivare iniziative di recupero” – e continua – “Allungare a prescindere il calendario scolastico significa far credere che con la Dad la scuola ha scherzato”.

Anche la Flc Cgil, attraverso le parole del segretario Francesco Sinopoli all’Ansa, si schiera contro le aule piene a giugno: “Ci sono scuole che hanno bisogno di far fare recuperi ai propri alunni, altre no, si deve consentire alle scuole di programmare i recuperi, dando loro autonomia e prevedendo le risorse. Non mi convince la generalizzazione del prolungamento del calendario scolastico e serve comunque un investimento”.

Anche la Gilda degli insegnanti non si discosta molto dalla linea intrapresa da Cisl Scuola e Flc Cgil. Il leader Rino Di Meglio è molto chiaro:

“Definire tempo perso il lavoro svolto durante questo difficilissimo anno pandemico significa partire con il piede sbagliato. Di tutto si può discutere, ma sempre rispettando chi si è fatto in quattro con la Didattica a distanza”.

I presidi: “Non si risolve il problema”

L’associazione nazionale presidi, nella persona del presidente Antonello Giannelli, ha fatto sapere tramite un’intervista 24Mattino su Radio24: “Qualche giorno in più si può fare ma non credo risolvi il problema, mi sembra difficile andare oltre le due settimane in più che comunque non cambiano la vita”.

LEGGI ANCHE

Sara Adorno

Articoli recenti

Dilaga la dismorfofobia fra gli studenti. Il rimedio: psicoterapia, riflessione, conoscenze culturali approfondite

«Ho 20 anni e mi vedo bruttissima. Mi capita da quando ne avevo 13. Da…

03/07/2024

Percorsi abilitanti, docenti di sostegno e concorsi, il ministro Valditara risponde al question time – DIRETTA ore 15:00

Oggi, mercoledì 3 luglio alle ore 15.00 in diretta dalla Camera, il ministro dell’Istruzione e…

03/07/2024

Generazione Z: il lavoro è accettato solo se gratificante

Se il salario è fondamentale per svogere un lavoro, altrettanto importante è la gratifica che…

03/07/2024

Autonomia differenziata: 4 Regioni chiedono il referendum abrogativo

Contro l’Autonomia differenziata, che dividerebbe il Paese in altrettante piccole autogoverni e fra cui avrebbe…

03/07/2024

Nel centenario di Danilo Dolci: nonviolenza, maieutica reciproca e l’immaginazione di un mondo più giusto

   Danilo Dolci nasceva cent'anni fa, il 28 giugno, a Sesana, che allora era italiana…

03/07/2024

Dispersione scolastica, gli anni più rischio terza media e primo superiore: perché i docenti tutor non arrivano? Il nostro direttore replica al Ministero

Nel ringraziare la dottoressa Carmela Palumbo, capo dipartimento del MIM, per le precisazioni inviate in…

02/07/2024