A leggere i primi commenti apparsi nei social c’è delusione nel mondo della scuola per la composizione del nuovo Governo.
Le perplessità maggiori non riguardano però il Ministro dell’Istruzione di cui per la verità si sa abbastanza poco.
C’è però chi esprime non pochi dubbi sulla scelta di chiamare a Viale Trastevere un economista e non un “uomo di scuola” (va anche detto che non è piaciuta molto neppure Azzolina che comunque è “donna di scuola”).
Le critiche maggiori riguardano due altri ministeri: quello della Pubblica Amministrazione, affidato a Renato Brunetta, e quello delle Autonomie, assegnato a Mariastella Gelmini.
Di Brunetta molti ricordano le misure sul pubblico impiego, a partire dalla decurtazione stipendiale sui primi 10 giorni di assenza per malattie e le norme in materia di visite fiscali.
E c’è anche chi parla della “legge Brunetta” (la numero 15 del 2009) che aveva introdotto il principio secondo cui i contratti nazionali non possono modificare le disposizioni di legge.
Per quanto riguarda Gelmini si sprecano le battute sul famoso tunnel che dal Gran Sasso arriverebbe fino a Ginevra (così stava scritto in un comunicato diramato dall’Ufficio stampa della Ministra) e si ricordano con preoccupazione i “tagli” degli organici provocati dalla sua Riforma.
Complessivamente, per ora, il giudizio del mondo della scuola è ancora sospeso su Patrizio Bianchi ed è nettamente negativo su altri membri del Governo. Vedremo nei prossimi giorni se le cose cambieranno.