Stabilizzare precari per titoli e anzianità. No al concorsone “alla Azzolina”. Queste le parole del leader della Lega Matteo Salvini al termine del secondo giro di consultazioni del Premier incaricato Mario Draghi ai fini della formazione del nuovo Governo.
Una lista di “sì” o di “sì, ma,” quella di Matteo Salvini, che dice ok all’europeismo, purché si tuteli l’interesse nazionale italiano e si rigetti l’austerità del lacrime e sangue; ok alla green economy ma senza ideologie; ok a una politica dell’immigrazione a stampo europeo, purché conti su un modello di buona gestione dei confini e dell’integrazione; ok alle alleanze con l’Occidente.
E in fatto di priorità, il Senatore elenca: sviluppo, economia, rilancio e lavoro, crescita felice, con un modello Genova sul fronte cantieri, così come affermato da Mario Draghi.
Quindi la scuola. At last but not least, poiché sul tema, il leader del carroccio spende qualche parola in più, segno che il ministero dell’Istruzione interessi particolarmente alla Lega?
“Draghi ha espresso l’esigenza che non ci siano cattedre scoperte a settembre,” afferma il Senatore introducendo il tema scuola. “Siamo d’accordo. Ecco perché abbiamo richiesto al Premier incaricato che si stabilizzino 120 mila precari per titoli e anzianità, così da impiegare nella scuola chi già vi lavora da anni.” E aggiunge: “No al concorsone alla Azzolina. Ci sono precari che fanno il proprio lavoro da anni, è a loro che pensiamo, altrimenti a settembre si rischiano 94 mila cattedre vacanti, secondo Cisl.”
E a seguire si sposta sul tema università, dato che gli studenti delle varie facoltà hanno fatto meno didattica in presenza di quanta ne abbiano fatta i ragazzi di scuola.
Insomma, se con il nuovo Governo Draghi si dovesse tornare al vecchio MIUR, con un Ministero unico che accorpi scuola e università, Matteo Salvini su entrambi i fronti avrebbe già comunicato chiaramente la propria posizione.
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