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Governo impugna ordinanza De Luca, ma anche altre Regioni seguono la Campania

Vincenzo De Luca, presidente della regione Campania, nel suo appuntamento in diretta del venerdì ha annunciato la chiusura di tutte le scuole fino alla fine di gennaio.

Con l’ordinanza n. 1 del 07/01/2022, il governatore ha indicato una serie di provvedimenti per il contenimento dell’ampia diffusione della variante omicron sul territorio regionale.

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Scuole chiuse e controlli sulla movida

Nell’ordinanza di De Luca si leggono disposizioni sulla scuola, in particolare la sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.

Inoltre, sono presenti anche una serie di limitazioni e strette sulla movida: dalle ore 22,00 e fino alle ore 6,00 è fatto divieto di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali.

Il Governo si oppone

Il Governo, intanto, ha annunciato l’intenzione di impugnare la decisione presa dalla Giunta De Luca in Campania: solo che sarà necessario il consenso del Consiglio dei ministri, già fissato tra una settimana: il 13 gennaio.

La decisione dei ministri guidati dal premier Mario Draghi si fa forte del decreto legge approvato il 24 dicembre scorso, che proroga la norma che limita “esclusivamente” alla zona rossa la possibilità agli enti locali di “derogare alle disposizioni” dell’esecutivo in tema di focolai ed elevata diffusione del virus. E nessuna Regione, ad oggi, è fortunatamente rossa.

Anche altre regioni prendono provvedimenti

Anche altre Regioni stanno valutando decisioni simili. Come il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che ha scritto al presidente Draghi per “rappresentare la gravità della situazione delle ultime ore”.

Pure l’Emilia Romagna potrebbe decidere un prolungamento: l’assessore alla Salute, Raffaele Donini, ha detto di non avere le convinzioni del ministro dell’Istruzione sulla tenuta del sistema scolastico rispetto ad un quadro epidemiologico in forte e rapidissimo peggioramento che causa difficoltà di tracciamento e di screening. Ancora di più perché il rafforzamento delle Asl con strutture dell’Esercito, promesso dal commissario straordinario all’Emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, è rimasto finora un progetto mai decollato.

Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha associato il termine “caos” alla situazione odierna della scuola.

Redazione

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