La nascita di un probabile governo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico potrebbe creare qualche serio problema alla scuola. In primis l’abolizione della legge 107/2015, cavallo di battaglia del PD, che ha contribuito alla sconfitta alle passate elezioni politiche del 4 marzo scorso.
Come posso il M5S e il Partito Democratico dialogare proficuamente sui temi della scuola, se i programmi sono distanti tra di loro? Un governo M5S-PD non manderà in soffitta la legge della “Buona Scuola”, in quanto il bonus premiale dei docenti per la valorizzazione del merito continuerà ad esistere; la chiamata diretta continuerà ad esserci e, quindi, per la scuola crediamo che cambierà ben poco. Ovviamente un eventuale governo M5S-PD rappresenta un tradimento per gli elettori che, dalle urne, hanno dato un responso molto chiaro ed inequivocabile e che questo messaggio forte è venuto proprio dal mondo della scuola, scontento della 107 e che ne chiede ancora la cancellazione.
La politica italiana dia maggiore risalto alle problematiche della scuola italiana, ormai agonizzante perché messa ai margini del dibattito politico.
Sulla scuola si parla tanto ma concretamente si fa poco o nulla. I docenti attendono da tempo soluzioni politiche diverse sull’istruzione, non riforme di facciata, ma serie e strutturali, i docenti attendono da tempo una diminuzione del numero di alunni per classe, per evitare il fenomeno delle classi pollaio, i docenti attendono da tempo più investimenti sull’istruzione e non dei contentini a pioggia, i docenti, insomma, attendono da tempo una maggiore attenzione da parte della politica italiana al mondo della scuola, alla soluzione dei suoi problemi, alle maggiori risorse stanziate, perché l’istruzione, la cultura rappresentano la spina dorsale del futuro dell’Italia.
Mario Bocola