Categorie: Politica scolastica

Governo: sulla scuola, noi meglio di tutti, anche di Berlinguer e Fioroni

Il Governo non ha dubbi: dopo 20 anni di riduzione della spesa dell’istruzione, finalmente si torna ad investire: lo ha ribadito nel corso del dibattito svoltosi alla Camera in occasione della approvazione della legge di stabilità del 2015 il viceministro dell’Economia Enrico Morando, una lunga carriera politica nel PCI, nel PDS, nei DS e nel PD.
Queste le parole del Viceministro: “Nella società della conoscenza, chiamiamo così la società contemporanea, è la qualità del capitale umano a decidere del successo o dell’insuccesso, anche sul versante economico; non solo sul versante economico, ma anche su di esso. Ecco perché nel disegno di legge di stabilità abbiamo disposto le risorse necessarie per finanziare il piano della «buona scuola», sul quale si sta concludendo la consultazione promossa dal Governo, per passare, poi, all’iniziativa di legge vera e propria”.
“Per la prima volta, negli ultimi venti anni  (è stato detto che non è vero, ma, invece, io lo ribadisco, perché è verissimo ed è inconfutabile)  – ha aggiunto Morando – si torna ad investire risorse aggiuntive, rispetto al bilancio a legislazione vigente, sul cervello dei nostri bambini, dei nostri ragazzi, e sulla capacità di quei cervelli di produrre nuova conoscenza”. 
L’intervento del Viceministro è stato apprezzato e applaudito soprattutto dai parlamentari di Scelta Civica e del PD (così per lo meno riportano le cronache della Camera). Evidentemente secondo il PD anche i Governi di centro-sinistra del 1996/2001 (ministri Berlinguer e De Mauro) e del 2006/2008 (ministro Fioroni) non hanno investito nella scuola, dimenticando – forse – che risalgono proprio a quegli anni due contratti nazionali che, tutto sommato, qualche aumento di stipendio lo avevano portato. E dimenticando anche, bene o male, all’epoca del ministro Fioroni era stato varato un piano triennale di assunzioni.
A questo proposito, appaiono davvero strani gli applausi dei deputati di Scelta Civica, visto che le assunzioni e gli investimenti nel sistema di istruzione hanno segnato il passo proprio con il Governo Monti. Ma forse si tratta solo di amnesie passeggere: ad una prossima occasione il giudizio sui precedenti Governi potrebbe anche cambiare.  

Reginaldo Palermo

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