“Difficilmente il governo Cottarelli cambiamenti al mondo della scuola e alla contestata Legge 107/15, a patto sempre che ottenga la fiducia del Parlamento visto che i numeri dicono il contrario visto che destra e M5S dovrebbero votare contro e assieme fanno quasi il 70%. Sfuma quindi l’attesa quota 100 per lasciare il lavoro, che riguarda indirettamente circa 150mila lavoratori tra docenti e Ata, e forse anche il decreto salva maestri con diploma magistrale, che rischiano sempre più di abbandonare le GaE. Di sicuro, a settembre si continuerà con chiamata diretta, alternanza scuola-lavoro e bonus merito”. A pensarla così è il nostro direttore responsabile, Alessandro Giuliani, interpellato dalla redazione di Radio Cusano nel corso della rubrica “L’angolo del direttore”, andata in onda il 28 maggio.
“Alla luce della difficile situazione governativa, che ha ben altre priorità, è improbabile che si possano attuare dei cambiamenti normativi nel corso della prossima estate”, ha detto Giuliani. Per il quale, risultano “a rischio anche i gli annunciati bandi di concorsi per non abilitati e soprattutto il nuovo ‘concorsone”’, che in base a quanto previsto dalla Buona Scola stavolta si sarebbe dovuto aprire a tutti i candidati, quindi anche ai neo laureati”.
“Come minimo, ancora di più se il governo Cottarelli non dovesse essere allestito, i tempi si allungheranno, perché era stato promesso di pubblicare i bandi dei concorsi entro il 2018 ma in questo momento è un’ipotesi davvero difficile dal realizzarsi”.
Al direttore è stato chiesto anche un parere sulle posizioni dell’economista Paolo Savona: “per quel che riguarda l’istruzione – ha ricordato Giuliani – Savona ha detto che avrebbe cercato di introdurre una scuola europea comune d’ogni ordine e grado. Secondo noi ha colto nel segno, perché auspicare una formazione comune in tutti gli Stati membri, dal nostro punto di vista poteva essere un buon avvio di discussione per trovare quella comunità d’intenti che al momento non si ravvisano, né a livello legislativo né a livello culturale”.
Si è infine parlato su cosa potrebbe realizzare nel campo scolastico l’incaricato premier Carlo Cottarelli: “Fino qualche tempo fa – ha detto il nostro direttore – l’ex commissario alla spending review sembrava volere insistere sul dimensionamento e sui tagli al comparto, ma tirato per la giacca qualche mese fa dal leader politico del Movimento 5 Stella ha detto il contrario. Un buon segnale per il mondo scolastico, qualora dovesse davvero prendere in mano un governo tecnico per arrivare alle elezioni subito dopo l’estate o al massimo in autunno”. Ma sempre in uno stato di immobilismo normativo o quasi.
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