Una grande mostra, in tutto una settantina di opere, è stata allestita per onorare Francisco Goya nel Palazzo Reale di Milano (31 ottobre 2023 al 3 marzo 2024) e per raccontare attraverso dipinti, ma anche incisioni e matrici in rame, il mondo del genio spagnolo, la sua esperienza della Storia, la sua attitudine di artista, il suo pensiero e i suoi ideali.
Pittore della monarchia spagnola, Francisco Josè de Goya y Lucientes (1746-1828) è stato uno dei grandi protagonisti dell’arte del XVIII e XIX secolo.
Titolo della mostra è “Goya. La ribellione della ragione“, scelto per mostrare al visitatore i dipinti esposti in confronto con alcune delle più importanti incisioni che resero il pittore spagnolo maestro assoluto di quest’arte.
Per la prima volta si potranno ammirare dunque le lastre di rame post restauro, nei loro originari dettagli ritornati alla luce e a confronto diretto con le stampe.
Vissuto in un momento assai complesso della storia spagnola, sperimentò una sorta di rivoluzione che espresse sia attraverso le immagini, sia trasformando la pittura in un linguaggio nuovo, in grado di rompere con le regole e l’imitazione dei modelli.
Interessante quanto suggeriscono i critici e cioè che la sua arte è passata lentamente dalla pittura luminosa dei primi tempi alla cosiddetta “pinturas nigras”, quella della vecchiaia in sintonia col suo corpo afflitto da una sordità crescente e del suo animo disilluso dalla Rivoluzione francese.
Anche per questo ritrae nei suoi Caprichos i disastri e le brutture che la guerra d’indipendenza spagnola segna sui corpi e nelle menti dei più deboli e degli emarginati sociali, come i dipinti nei suoi quadri del ciclo “I disastri della guerra” o “Il Manicomio” o “Scena di inquisizione”.
Anche per questo Goya viene spesso considerato un artista-soglia tra due mondi, mentre è alle incisioni, soprattutto, a cui Goya affida il suo pensiero più intimo e libero.