L’inizio dell’anno scolastico 2022/2023 è stato caratterizzato da una falsa partenza e da una serie di errori prodotti dall’algoritmo voluto dal ministero per l’individuazione e l’assegnazione dei posti ai docenti inseriti nelle Graduatorie provinciali per le supplenze.
La circolare 28597 del 29 luglio 2022, predisposta dal gestore del sistema informatico, in merito all’utilizzo della piattaforma e alla modalità d’inserimento delle domande in riscontro all’O.M. 112 del maggio 2022 sembrava volesse garantire il massimo dell’imparzialità nelle operazioni di conferimento degli incarichi assumendo una rigidità che non dava spazio a nessuna contestazione.
La fretta è sempre una cattiva consigliera: infatti, l’anno scorso è stato disposto, senza conoscere le sedi libere e “al buio”, la presentazione, esclusivamente in modalità telematica tramite il portale on line, delle domande finalizzate alla partecipazione alla procedura dando appena 15 giorni di tempo nel periodo compreso tra il 2 agosto e il 16 agosto.
Gli aspiranti si sono precipitati a presentare le domande cercando di individuare o meglio di “indovinare” le 150 sedi possibili ove ottenere l’incarico, considerato che non era stato pubblicato alcun elenco di sedi disponibili.
Il cattivo funzionamento dell’algoritmo, inoltre, ha fatto emergere sin da subito, mettendo in luce come:
• non è stato rispettato l’ordine della graduatoria;
• i docenti con punteggi alti si sono visti scavalcare da colleghi con punteggio inferiore;
• i docenti non hanno potuto completare l’orario di cattedra;
• altri ancora si sono visti assegnare sedi molto lontane da casa;
• tanti docenti specializzati sono stati scalzati da colleghi senza specializzazione.
Insomma, ciò che doveva essere una procedura più giusta e obiettiva, si è dimostrata un fallimento tanto da far intervenire i sindacati, che hanno chiesto e ottenuto di incontrare i dirigenti del ministero dell’Istruzione per potere rivedere gli errori prodotti e accumulatisi nel tempo.
Con il suo coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, la Gilda degli insegnanti ha chiesto invocato innanzitutto maggiore trasparenza: a questo scopo, anche per comprendere le tante incongruenze venutesi a creare nel 2022 sull’assegnazione delle supplenze attraverso l’utilizzo dell Gps, il sindacato Confederale ha chiesto l’accesso agli atti, così da potere conoscere il funzionamento dell’algoritmo con il quale sono state gestite le supplenze annuali.
Sullo stesso piano si è posta la Uil Scuola Rua, che ha denunciato non solo l’assegnazione su posti di sostegno di docenti non specializzati anche in presenza di colleghi specializzati, ma anche la mancata assegnazione delle precedenze. Lo stesso Giuseppe D’Aprile ha segnalato al ministero come “la verifica dei titoli fatta all’atto dell’assunzione” abbia creato non pochi problemi, “per cui se i candidati dichiarano titoli e servizi in più rispetto a quelli reali le graduatorie sono falsate e intanto, la scuola assume, fa la verifica nella migliore delle ipotesi nei primi 10 giorni di servizio, scopre che il punteggio è sbagliato, licenzia”. ciò crea contenzioso perché “l’avente diritto con il punteggio esatto, intanto, magari è andato in altra sede e non in quella spettante più vicina a casa. Ed ecco il balletto degli insegnanti e il contenzioso”.
Sulla stessa linea si sono registrate le dichiarazioni di Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, che in modo molto critico ha denunciato la precarietà del sistema adottato dal ministero dell’Istruzione e il ritardo di alcune regioni nelle nomine dei docenti di ruolo con migliaia di precari in attesa e tante cattedre vuote, con regioni – come “Umbria e Molise – dove le graduatorie sono state pubblicate e ritirate o rettificate” dopo una prima pubblicazione “perché sbagliate”.
Non meno severa è stata la posizione dello Snals che, per bocca della segretaria nazionale Elvira Serafini, ha denunciato come sulle Graduatorie provinciali per le supplenze “in molti casi l’algoritmo” sia risultato “impazzito, vanificando il grande lavoro svolto in questi giorni dal personale di molti Usr e degli Ambiti territoriali, ledendo i diritti di tanti lavoratori”.
Meno rigida è sembrata la posizione della Cisl Scuola, per la quale a proposito dei disservizi registrati l’algoritmo non c’entra, o meglio, c’entra solo in parte nella misura in cui si sono registrate una mole enorme di rinunce.
Alla luce di quanto successo con l’algoritmo nelle nomine delle supplenze nell’anno scolastico 2022/2023 e degli impegni presi dall’ex ministro Patrizio Bianchi, tenendo conto delle richieste dei sindacati, proviamo a prevedere cosa potrebbe accadere:
• rendere pubblica la conoscenza delle sedi libere prima della presentazione della domanda da parte dei candidati, per questo è indispensabile che le sedi libere siano acquisite tempestivamente dal sistema informativo per la prima fase di attribuzione delle supplenze;
• che le dichiarazioni fatte nelle relative domande siano verificate prima della eventuale sottoscrizione del contratto e non dopo il perfezionamento del contratto da parte del dirigente scolastico;
• che siano rispettate le precedenze secondo le disposizioni di legge;
• che si dia la possibilità di completare gli spezzoni;
• che si dia la possibilità ai docenti inseriti in GPS di presentare la domanda di messa a disposizione.
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