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Gps 2022, attesa ordinanza. I tempi di scadenza dovranno permettere ai candidati acquisizione di 24 Cfu

Grande attesa del mondo della scuola per l’Ordinanza Ministeriale (OM) che aprirà l’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per il biennio 2022-2024, in applicazione del decreto legge 4/2022: la pubblicazione dell’OM potrebbe avvenire tra questa settimana e quella prossima. Ci si interroga intanto sulle criticità sollevate anche, come abbiamo anticipato, dal Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi), sebbene il parere del Cspi, lo ricordiamo, non sia vincolante.

I termini di chiusura delle istanze

Tra le segnalazioni del Cspi, sulla scia di quanto ribadito più volte anche dalle sigle sindacali, il termine di 20 giorni per la presentazione delle istanze, sarebbe troppo breve, specie a fronte dei circa 700 mila che sarebbero interessati a partecipare. Il MI, insomma, potrebbe prevedere un allungamento dei tempi, che, peraltro, potrebbe agevolare quei docenti in procinto di conseguire i 24 Cfu (che consentirebbero un migliore posizionamento del candidato in graduatoria).

I 24 Cfu

Lo stesso Cspi, infatti, precisa che ai fini della certificazione dell’avvenuta acquisizione dei 24 CFU, conseguiti durante i percorsi di laurea, occorrerebbe indicare agli Atenei una tempistica certa, compatibile con le scadenze previste dalla Ordinanza Ministeriale.

Altri nodi da sciogliere

I tempi dell’abilitazione e della specializzazione sul sostegno

E sempre sul fronte delle tempistiche, l’ordinanza di prossima uscita dovrebbe tenere conto dei tempi relativi all’acquisizione dei titoli di abilitazione o di specializzazione sul sostegno. Ad esempio, come abbiamo già chiarito, chi sta ultimando il VI ciclo del Tfa sostegno, dovrebbe essere messo in grado di fare istanza con inclusione del titolo di specializzazione. A questo scopo, probabilmente l’OM prevedrà il meccanismo dell’iscrizione con riserva.

Quali sedi richiedere?

Un’altra questione calda su cui il Cspi pone l’accento, è relativa alla scelta delle sedi. Si dà il caso, infatti, che la procedura prevista dal presente provvedimento contempli che gli aspiranti producano domanda per l’assegnazione della supplenza senza conoscere preventivamente tutte le sedi disponibili, spesso implementate in fasi successive ai primi turni di nomina. Nel caso in cui al proprio turno siano disponibili sedi non espresse, si è considerati rinunciatari per tali sedi, incorrendo nelle relative sanzioni e perdendo la possibilità di partecipare ai turni successivi.

Pertanto, il CSPI propone specifiche modifiche dell’articolato finalizzate a contemperare le esigenze dell’Amministrazione con il diritto al lavoro, che non può essere messo in discussione da procedure informatiche al momento poco flessibili, si legge nel parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione.

Carla Virzì

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