Sono numerosissimi gli errori dell’amministrazione riscontrati nell’ambito della pubblicazione delle Gps, dal mancato inserimento dei candidati in graduatoria ai punteggi errati e molto altro. Gli errori materiali delle Gps potranno essere risolti senza bisogno di ricorrere al Tar? A rispondere al quesito dei lettori della Tecnica della Scuola è Dino Caudullo, avvocato specializzato in legislazione scolastica, nel corso dell’appuntamento di Tecnica risponde LIVE.
“Il problema della mancata pubblicazione della graduatoria provvisoria – spiega l’avvocato Caudullo – crea dei nodi critici perché il passaggio diretto alla graduatoria definitiva rappresenta un peso per quanti stanno riscontrando un errore materiale”.
E chiarisce la sua argomentazione: “La graduatoria provvisoria avrebbe consentito, con un arco temporale di circa 10 giorni, di segnalare in tempo eventuali errori materiali (non questioni particolarmente complesse) che avrebbero potuto così essere emendati da parte dell’Amministrazione su segnalazione dei candidati. La mancanza di questa finestra della graduatoria provvisoria finalizzata a consentire proprio questo tipo di verifica, fa sì che una volta pubblicata la graduatoria definitiva, in presenza di certi errori nella valutazione di alcuni titoli o la mancata valutazione di determinati servizi, sicuramente il nodo diventa difficile da sciogliere”.
In altre parole – continua Dino Caudullo – “se non si trova riscontro nell’Amministrazione all’istanza di rettifica, poi la strada del ricorso è obbligata”.
“Il consiglio che diamo in questi casi è di segnalare comunque tempestivamente eventuali anomalie nel punteggio che dovesse risultare dalla pubblicazione della graduatoria; e di insistere con le richieste di rettifica, perché l’accesso alla giustizia per queste questioni diventa oneroso, dunque cerchiamo di sollecitare l’intervento d’ufficio in autotutela dell’Amministrazione – raccomanda l’avvocato Caudullo agli aspiranti docenti – affinché si possano emendare in via amministrativa eventuali errori. Infine – prosegue – riservatevi la via legale alla soluzione di questo tipo di problemi solo come estrema ratio, i tempi della giustizia sono lunghi, ancora oggi sono pendenti dei giudizi sulla pubblicazione delle Gps di due anni fa,” conclude amaramente l’avvocato.
Peraltro, quasi tutte le sigle sindacali, forniscono, al riguardo, un modulo di reclamo.
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