Niente sconti al ministero dell’Istruzione nemmeno da parte del Consiglio di Stato: il nuovo Regolamento che gestirà le Gps, fermo “ai box” da una decina di giorni, in attesa di trovare spazio in un’Ordinanza ministeriale, viene pesantemente criticato. A rimarcare la posizioni tutt’altro che neutre dell’organo di rilievo costituzionale, che chiede la revisione delle regole previste dalla bozza predisposta dall’amministrazione, è la Uil Scuola.
Secondo il Consiglio di Stato, infatti, le Graduatorie provinciali per le supplenze contengono degli effetti sanzionatori verso i supplenti che abbandonano la cattedra o rinunciano alla supplenza delle conseguenze davvero troppo punitive.
Viene quindi puntato l’indice verso il controllo e la verifica del punteggio assegnato: i controlli andrebbero effettuati prima e non dopo l’approvazione delle graduatorie. Come pure sulla questione delle sedi: gli aspiranti hanno il diritto di conoscere le sedi per le quali vi saranno disponibilità prima di effettuare la domanda di partecipazione alle supplenze.
Non piace al Consiglio di stato nemmeno la collocazione in seconda fascia sostegno per chi ha tre anni senza titolo: il ministero dovrebbe valutare meglio la questione delle tre annualità di insegnamento su sostegno per accedere alla seconda fascia sostegno da possedere entro l’anno scolastico precedente a quello di presentazione dell’istanza in quanto ha escluso l’anno in corso.
Le critiche dell’organismo che si occupa della legittimità e correttezza degli atti amministrativi non potevano risparmiare la tabella di valutazione titoli: il Ministero, sempre secondo deve esplicitare meglio il contenuto delle tabelle di valutazione dei titoli al fine di un maggiore chiarezza.
Perplessità arrivano anche sulle dichiarazioni mendaci: bisogna distinguere più chiaramente quando si proceda a “rettifica” o invece ad “esclusione”.
Non mancano i dubbi pure sulla procedura informatica per l’assegnazione delle supplenze: il Ministero, fa notare il Consiglio di Stato, deve eliminare dal testo la procedura informatica dell’assegnazione delle supplenze e inserirla in altri provvedimenti, capaci di recepire anche le innovazioni tecnologiche che avvengono nel tempo, senza cristallizzare nel regolamento quello che ora nel sistema informatico “sia possibile” o “non sia ancora possibile fare”.
Le critiche del CdS fanno seguito, lo ricordiamo, a quelle del Cspi, che si era soffermato sui tempi troppo ristretti per permettere alla platea potenziale di 700mila candidati di partecipare alla procedura.
“Ora si rischia di pubblicare una Ordinanza Ministeriale – dice la Uil Scuola – i cui contenuti non sono condivisi dal Consiglio di Stato, anche se presenti in altro provvedimento, e per i quali il Ministero dovrà provvedere a nuove formulazioni”.
Per il sindacato guidato da Pino Turi, andando avanti con le nuove disposizioni di regolazione delle Gps si rischia di continuare a “mietere vittime e a ritardare, con una visione miope e autoritaria, provvedimenti che riguardano la vita delle persone”. Per la Uil Scuola, quindi, occorre “la riapertura del confronto in materia di supplenze per arrivare ad un testo condiviso che vada nella direzione di tutela dei diritti.
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