Falsi titoli per essere inseriti nelle graduatorie ed insegnare. Il Messaggero parla di un vero e proprio terremoto nelle graduatorie per le supplenze e per il sostegno valide per il biennio 2022/2024 nella provincia di Latina.
L’Ufficio scolastico provinciale sta pubblicando in questi giorni numerosi decreti di esclusione – finora sono stati 38 – che rischiano di essere molti di più. Il motivo? Durante le verifiche si è scoperto che ci sono docenti, che hanno preso servizio a settembre scorso ma che non avevano i titoli.
Queste persone avevano dichiarato, invece di esserne in possesso, falsificando i documenti. C’è chi ha dichiarato di essere in possesso della specializzazione per le attività di sostegno conseguita presso alcune università. Ma non era vero. Altri hanno perfino falsificato il titolo di scuola superiore.
Tutti i docenti esclusi non erano in possesso dei requisiti “per l’ammissione alle rispettive classi di concorso, con particolare riferimento ai titoli di accesso”. E c’è anche chi ha falsificato i titoli stessi dichiarando di essersi specializzato in alcune università, che invece hanno comunicato di non aver trovato i relativi nominativi nei loro archivi.
Nella maggior parte dei casi, i docenti che hanno falsificato i propri titoli erano in servizio e sono stati esclusi dalle graduatorie e, quindi, licenziati. Al momento non sembra che verrà loro richiesto di restituire i soldi guadagnati, perché hanno comunque prestato un servizio, ma i decreti specificano che “è annullata l’assegnazione di incarico a tempo determinato, e che il servizio prestato è da considerarsi ai soli fini economici e non giuridici”.
L’Ufficio scolastico ha già annunciato che al termine delle verifiche partiranno tutte insieme le denunce penali nei confronti di tutti gli esclusi. E a quel punto quelli che hanno falsificato la documentazione, in caso di condanna, saranno comunque esclusi da graduatorie future. Ovviamente i docenti avranno la possibilità di impugnare il provvedimento per dimostrare di avere le carte in regola. Nel frattempo i controlli proseguono. L’Ufficio Scolastico provinciale è in attesa delle risposte da parte di tutti gli altri atenei a cui è stata fatta richiesta di controlli sui titoli esibiti.
Lo scorso dicembre un’indagine della Guardia di Finanza ha portato ad una grave scoperta: i finanzieri del Comando Provinciale di Udine hanno portato termine l’operazione “DiplomATA”, segnalando alla Procura della Repubblica 39 persone responsabili di aver falsamente attestato il possesso di titoli culturali, professionali o di servizio al fine di ottenere l’assunzione con contratti a tempo determinato presso numerose scuole, dal 2018 al 2022, quali addetti amministrativi, tecnici e ausiliari (ATA).
Le indagini hanno dimostrato che numerosi istituti scolastici hanno assunto le persone denunciate sulla base della loro posizione nella graduatoria correlata agli ultimi bandi per personale ATA. Ai primi posti della graduatoria si sono sempre posizionati i candidati che attestavano di aver conseguito diplomi di qualifica professionale con votazione di 100 centesimi, oltre al possesso di esperienze lavorative. Per alcuni di questi, è emerso che il diploma era stato conseguito presso istituti scolastici fuori regione con il massimo dei voti, mentre i titoli di servizio erano stati maturati lavorando in improbabili scuole paritarie. La presenza di tali anomalie ha indotto i finanzieri a svolgere approfondimenti.
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