Le nomine annuali da Gps continuano ad essere caratterizzate da lamentele: diversi docenti precari sostengono di essere stati costretti a scegliere cattedre “scomode”, pur in presenza di posti liberi ma non ritenuti tali dal sistema telematico ministeriale; altri candidati maestri o prof annuali addirittura di essere stati scavalcati o di essere scivolati in fondo alla graduatoria. Il ministero dell’Istruzione e gli Uffici scolastici hanno negato errori o bug del sistema telematico, ma è sempre sul cosiddetto algoritmo che si scagliano un po’ tutti.
L’ammissione del ministero dell’Istruzione
E’ poi un dato di fatto che la situazione sia diventata giorno dopo giorno più pesante, con gli uffici territoriali subissati di ricorsi. Il problema è diventato di portata nazionale, tanto che alcuni sindacati rappresentativi hanno fatto richiesta di accesso al software di gestione delle Gps per capire dove sono posizionati i problemi.
Lo stesso dicastero di Viale Trastevere si è reso conto che negare l’evidenza non è stata una strategia vincente e per mercoledì 5 ottobre ha convocato tutte le organizzazioni sindacali rappresentative per un confronto.
Una cattedra su cinque ai precari
Il problema è che potrebbe essere troppo tardi. A pensarla così è il Collettivo nazionale docenti Gps, che parla di “nomine estratte a tombola” dopo che per il “secondo anno di seguito le ordinanze del ministro Bianchi fanno saltare l’algoritmo come una cavalletta tra i precari o meglio giocare a tombola, pescando a dispetto dei punteggi in graduatoria le nomine annuali, contratti a tempo determinato sui quali si regge la scuola italiana, circa una su cinque dall’infanzia alle superiori”.
L’esperienza del 2021 non è servita
“Nel frattempo – continua il Collettivo – i sindacati con una azione legale chiedono al ministero dell’Istruzione l’accesso al codice sorgente dell’algoritmo. I ricorsi vinti dai singoli docenti presso diverse sedi provinciali del Tribunale del Lavoro per lo scorso anno scolastico non hanno fermato il software”.
Il Collettivo nazionale docenti Gps spera in un intervento risolutivo del nuovo ministro dell’Istruzione: “Il prossimo inquilino di Viale Trastevere dovrà ristabilire trasparenza e imparzialità del diritto pubblico”, concludono i rappresentanti degli insegnanti precari.
Tempi troppi lunghi
Il problema è che quando sarà nominato il nuovo numero uno del dicastero bianco, probabilmente nella terza decade di ottobre, l’anno scolastico sarà iniziato da quasi due mesi e rivedere in corso d’opera un’alta percentuale di nomine svolte fino a quel momento potrebbe determinare, a cascata, un “balletto” infinito di cambi di cattedra.
Con gli studenti ancora una volta a subire le conseguenze negative di un’organizzazione di gestione delle supplenze che ogni anno sembra “incartarsi” sempre di più.