I lettori ci scrivono

Gps, così non si può riaprire la scuola

Egr. Sig. Ministro M.I.,
Lei e tutto il Governo che continuate a ostinarvi di riprendere le lezioni al 14 settembre, ci si rende conto che, per esempio, a Milano, l’A.T. deve esaminare 15999 domande di GPS, di cui ben 10801 solo per elementari, pardon scuola primaria, e scuola dell’infanzia? Quanto tempo ci vorrà ad esaminare e valutare il mare di domande?

Se sono in atto anche solo 100 commissioni, (ma ci sono le Commissioni o sono solo singoli dipendenti in funzione di commissioni?), ci vorranno 5 mesi a finire il lavoro. Lei ad aprile non fece approvare la norma che prevedeva la riapertura delle Graduatorie, salvo a riproporle dietro protese dei docenti e dei sindacati nel mese di giugno-luglio e chiudere il tutto al 6/8, cioè si sono persi quasi tre mesi di tempo.

A quest’ora le Gps sarebbero già belle e pronte e l’anno scolastico poteva iniziare con meno tormenti di come sta iniziando adesso.

Lei poteva far slittare al 24 settembre l’inizio dell’anno scolastico e invece si accanisce a farlo partire dal 14 settembre , e mancano più di un terzo di docenti da nominare come supplenti, supplenti o a T.D. come è più elegante dire, tranne poi a reclamare il concorso selettivo successivo per il passaggio a T.I. o di ruolo come non dovrebbe più dirsi, con evidente contrasto ideologico fra il fatto di assumere per stato di esigenza e stato di normalità.

Ma lo stato di normalità si deve creare prima, con notevole anticipo sui tempi di burocratizzazione e non a ridosso delle necessità, perché poi la gente o meglio i docenti nominati supplenti che terminano l’anno, vorrei dire gli anni scolastici uno dietro l’altro reclamano la applicazione della normalità amministrativa, senza ulteriori esami e hanno ragione, perché questo stato di cose confuso e convulso non va bene , è foriero di perenni rimostranze a ragion veduta.

Quindi,  i concorsi selettivi per merito come vorrebbe la nostra Costituzione che non è così categorica come si continua a descrivere, perché consente l’immissione nei ruoli statali, anche per ope legis,

Ed è avvenuto nel passato ed avviene tutt’oggi , per esempio, per il personale ATA, non DSGA, che partecipa a concorsi per soli titoli. La Costituzione non ha previsto per loro percorsi facilitati o agevolati perché tanto non sono docenti o alte cariche amministrative.

Meditiamo gente, meditiamo. Se vogliamo parlare di concorsi per la docenza, questi andrebbero aperti tutti gli anni, con graduatorie permanentemente disponibili per l’assunzione a T.I. cioè di ruolo, in ogni momento. Così soltanto si può eliminare la piaga del precariato.

Non ci vuole mica molto a pensare scenari simili: ci vuole che chi deve lavorare al Ministero, lavori.

Giovanni Cappuccio

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