L’anno scolastico ha già virato verso la parte finale, ma sui 200mila precari della scuola regna l’incertezza. La mancata approvazione nel Decreto Milleproroghe del rinvio al 2023 del rinnovo delle Gps (come pure per le GaE) ha infatti lasciato intatte le speranze per il mantenimento della “finestra” di aggiornamento nella prossima estate, ma di certo ancora non c’è nulla. Via libera, invece, all’emendamento che proroga al 2022/23 le assunzioni da 1a fascia GPS su sostegno.
Entro metà giugno ci sarà anche spazio per il concorso straordinario per i precari con tre anni di servizio: si svolgerà attraverso una sola prova, che diventerà il lasciapassare per consentire l’accesso all’anno di prova e formazione.
Vengono anche recuperati gli idonei Stem che avevano superato le prove (con una votazione almeno sufficiente) in occasione del concorso 2021, ma che non rientravano nel contingente per l’immissione in ruolo: per loro è arrivato il via libera all’inserimento nelle graduatorie di merito degli idonei, che quindi potranno aspirare all’assunzione a titolo definitivo nella scuola pubblica.
Fin qui le certezze. Per il resto, ad iniziare dalle procedure che portano a stabilizzazione e abilitazione, si naviga a vista.
Molto attivo in Parlamento è Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega e vicepresidente della commissione Cultura, ha annunciato quattro impegni “immediati” della Lega per gli insegnanti.
Il senatore del Carroccio auspica “una intesa trasversale – indipendentemente dalla conclusione in tempo utile o meno dell’iter del nuovo regolamento – per garantire già quest’anno l’aggiornamento di Gps e Gae, con allineamento su base biennale”.
Pittoni chiede quindi “la restituzione della possibilità d’assegnazione provvisoria e utilizzazione per i ‘vincolati’”, ma anche “la proroga al 31 gennaio 2022 del termine relativo alle liste per la nomina dei docenti di posto comune e di sostegno”.
Infine, il leghista vorrebbe “la presa in carico con la massima urgenza da parte del ministro dell’Istruzione in sintonia con quello dell’Università, della riattivazione dei percorsi formativi abilitanti all’insegnamento (Pas)”.
In ballo, ci sono i destini di almeno un milione di docenti, considerando che solo nelle graduatorie ve ne sono circa 700mila. Poi, c’è un “esercito” di interessati, anche docenti già di ruolo, ai corsi abilitanti.
Secondo Pittoni, “avviare – come sta succedendo – il concorso della scuola secondaria senza riattivare tali percorsi, ha infatti come conseguenza che molti docenti di lungo corso ma precari probabilmente non lavoreranno più. Si rischia cioè la dispersione di un enorme patrimonio d’esperienza oltre che l’ennesima emergenza sociale”, ha concluso il senatore.
La proposta, per quanto ne sappiamo, è stata consegnata anche al ministro dell’Istruzione. E non è molto distante da quella formulata dai sindacati di categoria. Di sicuro, il tempo delle risposte (anche negative) stavolta è molto vicino.
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