I lettori ci scrivono

GPS, lo studio vale meno del servizio

Lettera aperta alla Ministra Azzolina

Onorevole Ministra,

Mi presento sono un docente precario classe di concorso A043.

Scrivo questa lettera perché molto amareggiato, in quanto alcuni miei capi saldi con le nuove GPS stanno venendo meno.

Mi spiego meglio e vado dritto al sodo: si sta sottovalutando l’importanza dello studio.

Con le nuove GPS si sta valorizzando il lavoro a discapito dello studio… noi docenti dovremmo far passare un messaggio diverso: lo studio è alla base di tutto! Con le nuove GPS, per chi ha insegnato senza titolo, senza laurea magistrale oppure addirittura senza triennale, il servizio vale in egual misura a quello di un vero titolato.

Gli altri anni non funzionava così: un “docente” senza titolo non maturava un punteggio annuale per intero (12 punti), bensì un massimo di 3!

Alla luce di questo, fino a prima delle nuove GPS, un aspirante docente, cercava di fare più in fretta possibile nel laurearsi e prendere il titolo in modo da poter essere in regola e ricevere per ogni anno di servizio il massimo punteggio. Ora invece tutto questo viene a decadere, conviene prima lavorare e poi studiare…

Forse sarà sfuggito, ma la situazione della cdc 043 è particolare, la stragrande maggioranza di cattedre veniva e viene occupata da “docenti” non titolati, ma questo avviene da anni; ci sono docenti che insegnano con la triennale tutt’oggi.

Faccio un esempio per rendere ancora più chiara la disparità che si è creata con la nuova procedura. Premessa: Tizio e Caio sono la stessa persona.

Tizio si laurea nel 2014 in tempo alla triennale, decide di non continuare gli studi, ma di lavorare nella scuola e quindi accetta una cattedra tramite MAD di A043. Lavora ogni anno su A043 e finalmente nel giugno 2020 si laurea a pieni voti alla magistrale e si inserisce nelle GPS di Napoli.

Caio si laurea nel 2014 in tempo alla triennale, desideroso di insegnare nella scuola e trasmettere l’importanza dello studio alle nuove generazioni, decide di continuare gli studi, perché la legge prevede che per insegnare è necessario il titolo completo (Laurea Magistrale). Nel 2016 finisce gli studi laureandosi con il massimo dei voti e comincia a lavorare come docente. Nel Luglio 2020 si iscrive nelle GPS di Napoli.

Bene, a questo punto Caio che ha insegnato sempre con i titoli, seguendo le regole, il 2020 si ritrova scavalcato da Tizio di ben 24 punti il quale, invece, ha sempre lavorato senza titolo. Per giunta, Caio non potrà mai più raggiungere Tizio nella graduatoria, pur avendo la stessa età, lo stesso punteggio di laurea e paradossalmente essendosi laureato 4 anni prima.

Dov’è la meritocrazia tanto decantata? Qual è il messaggio che devo cogliere? Lo studio non è al primo posto?

Come è sempre accaduto negli anni precedenti, credo che due docenti, uno con il titolo e l’altro senza, siano uguali a livello economico, ma per la questione punteggi non si può avere lo stesso trattamento!

Cara Ministra, spero che  questo sia un caso isolato e che abbia a che fare solo con la nostra cdc, ma, a mio modestissimo parere c’è bisogno di un’urgente rettifica, soprattutto per queste classi di concorso particolari come la nostra.

Distinti Saluti

Renato Fasanelli, un precario “amareggiato”

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