Dopo le proteste relative ai ritardi dei pagamenti delle supplenze, adesso si parla di un pasticcio nell’attribuzione del punteggio di migliaia di docenti precari inseriti nelle Graduatorie provinciali delle supplenze (Gps) a Roma: a denunciarlo è un articolo de Il Fatto Quotidiano, che spiega che la responsabilità degli errori sarebbe del sistema informatico, il famigerato algoritmo.
Tutto è emerso il 3 agosto scorso. I docenti, dopo la brutta sorpresa, hanno paura di non vedersi assegnata alcuna cattedra e stanno tempestando di chiamate e segnalazioni l’Ufficio Scolastico Regionale, al momento al lavoro per correggere, manualmente, gli errori prodotti dalla macchina.
Spiega una docente: “Nel mio caso dovevo avere 57 punti e invece ne ho 34; non mi hanno contato due anni di insegnamento. In questa posizione mi hanno ‘scavalcato’ più di due mila candidati. Penso si sia trattato di un errore fatto da qualche impiegato e ora nessuno risponde al telefono tanto meno alla Pec. E’ inutile attribuire la responsabilità all’algoritmo: la macchina elabora i dati inseriti dai funzionari”.
La nuova dirigente dell’Usr Sabatini ha cercato di fare chiarezza: “Ho seguito in prima persone molte istanze, comprese quelle di chi pensava di aver sbagliato a presentare domande. Si è trattato di un errore del sistema informatico che non ha riconosciuto alcuni titoli e attribuito un punteggio errato. Con la collaborazione di tutte le sigle sindacali stiamo verificando e correggendo manualmente tutte le posizioni. Ripubblicheremo le graduatorie nel più breve tempo possibile”.
I sindacati se la prendono con l’algoritmo. Il segretario regionale della Cisl Scuola Michele Sorge afferma: “Son certo che non si tratti di un errore umano ma la ‘colpa’ è del Sidi, il sistema informativo dell’Istruzione che fa acqua da tutte le parti. Va reso efficiente. Ora è prevista una ripubblicazione delle graduatorie sul sostegno dopo ferragosto e entro fine agosto per le altre Gps prima, di far partire il famigerato algoritmo. Serve che i docenti segnalino tutti i possibili errori perché l’ufficio scolastico e noi siamo a pieno regime”.
“Il problema – spiega il segretario regionale della Uil Scuola, Saverio Pantuso – si verifica da anni. Dobbiamo tutelare il diritto di tutti i lavoratori, anche quelli del provveditorato a cui va tutta la nostra solidarietà perché sono all’opera fino a sera tardi d’agosto. Queste operazioni andrebbero eseguite con tempi differenti, anticipando alcune fasi. Non si può giocare con la vita delle persone a causa del digitale. E’ anacronistico dirlo ma è meglio tornare alle nomine in presenza se le cose stanno così”.
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