Ci sarà l’opportunità di avere la pubblicazione delle graduatorie provvisorie e poi, dopo la fase dei reclami, avere delle graduatorie definitive? A rispondere, nel corso dell’appuntamento della Tecnica risponde live dell’8 giugno, l’avvocato Dino Caudullo, esperto di diritto scolastico:
“E’ un problema che ci portiamo avanti dal 2020, dalla costituzione delle Gps perché sin dall’inizio non è stata prevista quella doppia fase di pubblicazione, cioè pubblicazione prima della fase provvisoria con la concessione di un termine per l’eventuale proposizione di reclami o irregolarità nella gestione delle domande e una successiva fase dopo l’inoltro dei reclami di pubblicazione delle graduatorie definitive. Questo ha creato già due anni fa non pochi problemi dopo la pubblicazione delle Gps (la prima pubblicazione) che ha incontrato notevoli problemi soprattutto nella valutazione dei titoli ed ha costretto moltissimi aspiranti ad adire le vie legali perché non vi erano altri rimedi qualora l’amministrazione non fosse intervenuta in autotutela”.
“Il problema non si è risolto, nel senso che l’amministrazione non ha colto questo invito ragionevole e sensato di istituire questo step intermedio di pubblicazione delle graduatorie provvisorie per cui anche quest’anno si proporrà il problema (ci si augura con entità minore rispetto a due anni fa). Ci troveremo di fronte a graduatorie già definitive all’atto della prima e unica pubblicazione e nel momento in cui dovessero riscontrarsi problemi inerenti o il mancato inserimento in graduatoria o la non corretta valutazione di titoli culturali o di servizio o il mancato riconoscimento di altre situazioni dichiarate in domanda. A quel punto non ci sono tantissime alternative ad un’azione forte. In questo caso il consiglio è presentare immediatamente un reclamo all’ufficio scolastico che ha elaborato la graduatoria specificando in maniera più dettagliata possibile quali sono i problemi riscontrati allegando gli eventuali titoli si ritiene siano stati erroneamente valutati e invocando l’intervento in autotutela dell’amministrazione la quale ha la possibilità di rettificare la graduatoria”.
“Il problema si pone nel momento in cui l’amministrazione non dovesse procedere in tal senso o per l’eccessiva mole di reclami che dovessero pervenire o perché, anche senza alcuna risposta esplicita, ritiene di non dover accogliere l’istanza dell’interessato, spesso gli uffici non rispondono nemmeno ai reclami volti alla rettifica dei punteggi. A quel punto purtroppo non ci sono tantissime alternative perché ci troviamo di fronte a un provvedimento definitivo quale la graduatoria, al mancato intervento in autotutela dell’amministrazione o a un provvedimento esplicito di diniego alla richiesta di rettifica. Lì non ci sono molti spazi di manovra perché l’unica strada percorribile è l’azione legale”.
“Ancora oggi si trascinano in alcuni tribunali d’Italia azioni legali iniziate nel 2020. Il consiglio è di stare molto attenti nel momento in cui verranno pubblicate le graduatorie, valutare con molta attenzione il punteggio che è stato attribuito per i titoli culturali di servizio ed eventualmente proporre tempestivamente un reclamo e chiedere il riconoscimento del punteggio che si ritiene corretto. Reclamo da inviare con raccomandata o a mezzo Pec oppure presentarlo a mano presso il protocollo dell’ufficio scolastico di competenza”.
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