Oggi Carmela Palumbo, capo dipartimento al Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha diffuso una nota in cui ha precisato alcuni aspetti relativi all’ambito della formazione iniziale dei docenti e alle abilitazioni all’insegnamento erogate, come sappiamo, dalle università e il punteggio riconosciuto agli abilitati nelle graduatorie delle supplenze, ribadendo quanto già detto.
La nota del Mim
Ecco il testo della nota: “Il DPCM 4 agosto 2023, dando attuazione a una specifica normativa adottata nell’ambito della riforma del reclutamento prevista dal PNRR, ha introdotto percorsi di abilitazione per la scuola secondaria completamente nuovi e rispondenti a diversi standard formativi. La programmazione di questi percorsi è a carico del Ministero dell’Università che dispone l’accreditamento delle Università proponenti. L’erogazione e la durata dei percorsi è definita dalle singole Università secondo le disposizioni del DPCM.
A fronte dell’attivazione dei nuovi percorsi abilitanti, si è reso necessario prevedere il riconoscimento di uno specifico punteggio (come già accaduto per precedenti percorsi abilitanti) nelle graduatorie per le supplenze.
La questione è stata affrontata e dibattuta con le OOSS già a partire da febbraio scorso, nella fase di redazione dell’Ordinanza ministeriale che avrebbe disciplinato l’aggiornamento delle GPS e il conferimento delle supplenze. In merito si sono tenuti due incontri specifici con le organizzazioni sindacali (il 6 febbraio e il 3 aprile 2024) durante i quali, con il consueto approccio collaborativo e costruttivo, l’Amministrazione ha ascoltato le istanze provenienti dalle varie sigle.
Tra queste istanze, in relazione alla definizione delle tabelle dei titoli e, dunque, dei punteggi per le graduatorie per le supplenze, da parte sindacale sono pervenute richieste di modifica rispetto alla tabella di valutazione proposta dall’Amministrazione (che prevedeva un riconoscimento di 24 punti per i corsi da 60 CFU e 12 punti per i corsi da 30 CFU) e si è richiesta una valutazione di 24 punti per tutte le diverse abilitazioni rilasciate dalle Università.
Una simile esigenza di uniformità alla valutazione dei nuovi titoli abilitanti è rinvenibile, altresì, nel parere del CSPI del 23 febbraio.
Benché l’adozione dell’Ordinanza in questione risalga al mese di maggio, le notizie relative alle tabelle di valutazione dei punteggi circolavano già dalla fine di febbraio sui siti sindacali e nelle riviste specializzate. Taluni aspiranti già in possesso di abilitazione o specializzazione su sostegno hanno, quindi, autonomamente scelto di accedere o meno ai nuovi percorsi per l’abilitazione, il cui conseguimento ha poi trovato riscontro nell’attribuzione del punteggio aggiuntivo in graduatoria. Si è trattato ovviamente di valutazioni e scelte professionali da parte dei singoli aspiranti in cui l’Amministrazione non ha titolo di entrare”.
Valutazione abilitazione in Gps, i 24 punti sono un punteggio alto?
Ecco cosa aveva detto l’amministrazione qualche mese fa:
“Quanto all’attribuzione di 24 punti aggiuntivi ai nuovi percorsi di abilitazione, va rimarcato che la notizia era nota fin dalle fasi iniziali dell’iter procedurale dell’Ordinanza ministeriale che disciplina l’aggiornamento delle GPS, a cominciare dalle informative rese alle organizzazioni sindacali, che ne hanno dato pubblica evidenza ben prima che l’ordinanza fosse formalizzata.
Peraltro, il punteggio di 24 punti assegnato ai nuovi percorsi non può certo considerarsi “un punteggio così alto”, secondo l’espressione usata da alcuni esponenti dell’opposizione, considerando che in passato, alle abilitazioni conseguite con i percorsi universitari di Tirocinio Formativo Attivo, sempre di durata annuale, sono stati attribuiti 42 punti aggiuntivi”.