Molti trasferimenti di docenti dal sud Italia, ma a quanto pare anche dalle provincie del nord, nella capitale con punteggi molto elevati alla ricerca del ruolo. E sono dolori per coloro che da anni lavoravano nella provincia e adeso si ritrovano scalzati e molto più in basso, come per magia.
Sui social network i commenti si fanno serrati e drammatici: “Ieri sera appena ho aperto la mia graduatoria mi è venuto da piangere. Insegno da 15 anni, abilitata dal 2007, perdo parecchie posizioni e il ruolo lo vedo sempre più come un miraggio”; “Avessi 20 anni di meno mollerei tuto e cambierei paese.. senza pensarci un secondo, meglio vendere gelati al polo nord.”
Un’altra docente chiarisce: “Queste persone che si sono trasferite a Roma, e che hanno tantissimi punti (dunque presumo che abbiano sempre lavorato là dov’erano) hanno chiesto trasferimento non certo per lavoro (avendo sempre lavorato…se no, non mi spiego tutti i loro punti), ma perché stanchi del precariato e hanno chiesto il trasferimento per avere il ruolo! Che avranno, avendo subito in tutte le graduatorie del sostegno della secondaria di 2° grado occupato i primi 30-40 posti! Logico, viene da sé…loro avranno ruolo e posto di lavoro, qualcun altro non so…purtroppo alcuni da anni nelle graduatorie del nord rischiano di non lavorare! Finché non ci sarà una suddivisione equa dei posti di ruolo tra nord e sud, continueranno queste lotte tra poveri e le spese le facciamo noi tutti!”
Ma il fenomeno dello spostamento selvaggio riguarderà tutta Italia, con un rimescolamento inimmaginabile. “Il bello è che per le materie scientifiche quest’anno anche Napoli rischia di essere invasa perché l’ano scorso per un caso del tutto eccezionale molte cdc sono andate esaurite.”
E poi non mancano le storture: “Tante cose hanno intasato. Compreso il fatto che chi lavora per anni sul sostegno porta a casa lo stesso punteggio anche di coloro che lavorano su classi di concorso diverse (ad esempio lettere alle superiori). Ci sono tante storture.
Infine il commento deluso di un altro collega, cosciente che si tratta di un dramma con pochi vincitori: “È dal 2008 che siamo stati soltanto capaci di farci calpestare nei diritti essenziali. Del resto si è capito come siamo una categoria disunita e litigiosa pronta a cannibalizzare il prossimo.
Tutto questo fa parte di un piano strategico, oscenamente portato avanti anche da un finto partito di sinistra, qual è il PD, che va verso lo smantellamento di fatto della scuola pubblica. Il mio rammarico consiste principalmente nell’aver creduto a quello che ho fatto e nel notare come pochi, con scorciatoie giuridiche tutte da rivedere, siano sempre in lizza per annullare le speranze di molti. Mi spiace non avere 20 anni di meno. Buoni auspici a tutti, anche a chi in realtà non se ne farà nulla.”
Dulcis in fundo la consapevolezza che i docenti precari son tutti sulla stessa barca e che è una triste guerra tra poveri.: “Io non ce l’ho coi colleghi che si trasferiscono, sia chiaro, ma con il sistema tutto.”
Attendiamo, comunque, le altre graduatorie per capire cosa è successo veramente e poi tirar le somme di questa tragedia estiva collettiva.
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