Altro che semplificazione della pubblica amministrazione: sulle scuole ogni giorno ricade una nuova incombenza.
La predisposizione delle graduatorie di II e III fascia potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso. I dirigenti scolastici non ce la fanno davvero, soprattutto se si considera che molti di loro in questo periodo sono impegnati negli esami di Stato.
“Nonostante il recente avvio dei tavoli tecnici di confronto tra MIUR e OO.SS. per la semplificazione delle procedure amministrative – protesta l’ANP – l’Amministrazione insiste nel sovraccaricare le scuole e i dirigenti con richieste di lavoro improvvise, gravose e, come sempre, urgentissime. Adesso si tratta della delle graduatorie di II e III fascia per il personale docente ed educativo”.
Le domande di inserimento in graduatoria vanno presentate entro sabato 24 giugno e, se inviate per raccomandata A/R, perverranno alle scuole prima non del 27 giugno.
“Molte istituzioni scolastiche ed educative, soprattutto quelle secondarie di secondo grado – denuncia l’ANP – devono provvedere alla valutazione di centinaia di domande e completare le operazioni di inserimento dei relativi dati entro il 30 giugno”.
Senza considerare che il sistema informativo, come spesso accade nelle situazioni di sovraccarico, sta accusando notevoli malfunzionamenti e risponde lentamente, allungando a dismisura la tempistica delle operazioni.
E, ad aggravare la situazione, c’è anche il fatto che – secondo l’Anp – il personale che opera nelle segreterie è ormai del tutto insufficiente e spesso anche non preparato adeguatamente.
“Qualora le operazioni di valutazione dei titoli fossero affette da errori per lo scarso tempo a disposizione – aggiunge ancora il sindacato di Giorgio Rembado – le scuole dovrebbero poi fronteggiare, dopo la pubblicazione delle graduatorie e durante il periodo di ferie del personale, innumerevoli ricorsi con elevata probabilità di soccombenza per l’Amministrazione e relative spese legali a carico del contribuente”.
“Certo – conclude ironicamente l’ANP – i dirigenti impegnati in commissione d’esami, una volta terminato “il lavoro del mattino” (che in genere perdura fino al pomeriggio inoltrato), possono sempre recarsi nella scuola di titolarità nel tardo pomeriggio e rimanervi qualche ora, diciamo fino alle 22/23…”
Le ultime righe del comunicato dell’ANP suonano come una vera e propria sfida nei confronti del Ministero: “Così non si puo’ piu’ andare avanti. Chiediamo al Miur di intervenire immediatamente e di disporre una proroga delle scadenze in questione. In caso contrario, non potremo che suggerire ai colleghi di ‘lasciar perdere’ visto che, ricordando il sano brocardo, ‘ad impossibilia nemo tenetur’. Se i dirigenti ‘mollano’, il sistema non regge più”
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