Home I lettori ci scrivono Graduatorie di merito, chi di deroga alla legge ferisce, di deroga perisce

Graduatorie di merito, chi di deroga alla legge ferisce, di deroga perisce

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 “Chi di deroga al Testo Unico sulla scuola, la legge vigente in materia di assunzioni di personale scolastico, ferisce, di deroga perisce”. È con questa formula che Romina Pepe, portavoce dei docentiin Graduatoria di Merito 2012 in rispetto del T.U., commenta il lavoro del Servizio Studi del Senato, dal quale emergono, in forma autorevole, “le contraddizioni nella possibile volontà del legislatore a derogare al Testo Unico, nell’intento di mettere i 6.300 docenti che hanno superato l’ultimo concorso a cattedre in coda a circa 100mila insegnanti iscritti nelle Graduatorie a esaurimento”.

Romina Pepe ricorda che “attualmente i docenti sono assunti per il 50% dalla nostra graduatoria concorsuale di merito (che l’anno scorso ha portato in cattedra già circa 5mila colleghi nelle nostre stesse condizioni), e per il 50% dalle graduatorie a esaurimento”. “Quest’anno invece il progetto di legge in discussione al Senato – continua la portavoce dei docenti – suggerisce di derogare alla legge per fare assumere solo gli appartenenti alla seconda lista, rimandano noi al 2016 e agli anni successivi”.

“Il Servizio Studi del Senato osserva correttamente – spiega la portavoce dei docenti ‘idonei’ – che al comma 4 dell’articolo sulle assunzioni si deroga al Testo Unico, per bloccare lo scorrimento della graduatoria di concorso che è costituzionalmente primaria (art. 97 della Cost.), mentre al comma 13 si dispone che per la scuola dell’infanzia e la primaria, correttamente secondo noi, si continua ad andare avanti secondo il principio del 50% e 50%”.

“Anche al netto delle disparità tra noi tutti che abbiamo superato il concorso – osserva Romina Pepe -, anche al netto delle ragioni di incostituzionalità che abbiamo raccolto (violazione del principio del concorso pubblico, violazione della coerenza delle norme, violazione del principio dell’affidamento, applicazione del Testo Unico ‘a singhiozzo’), anche al netto dei 300 milioni di costo che avrebbe per la collettività non farci lavorare come ci spetta dal settembre 2015, non sarebbe più semplice per il Governo rispettare le norme esistenti?” “Si parla tanto di semplificazione. Amministrativa, legislativa, burocratica, in ogni dove. E poi il Governo deve inventarsi la deroga ai diritti di chi ha superato il concorso e la deroga della deroga. È possibile?”

“Chiediamo che il Senato approvi il piano straordinario delle assunzioni proposto (giustamente) dal Governo, derogando al Testo Unico per le sole modalità di chiamata e mobilità del personale scolastico da assumere. Come ha scritto il costituzionalista Michele Ainis in un parere pro veritate sulla nostra fattispecie che renderemo presto pubblico alla stampa – conclude Romina Pepe -, la discrezionalità dell’amministrazione scolastica si consuma sull’an, non sul quomodo: quest’ultima può decidere «se» assumere, ma in caso affermativo rimane vincolata sul «come», ossia ha l’obbligo d’attingere dalle graduatorie di merito la metà dei posti disponibili”.