“Siamo strafelici che dopo la nostra divulgazione ai senatori della commissione Affari Costituzionali del parere pro veritate redatto dal costituzionalista Michele Ainis sull’illegittimorinvio delle assunzioni dei docenti inseriti nelle Graduatorie di Merito concorsuali, in deroga al Testo Unico e al più elementare buon senso, questo organo abbia posto per primo un problema di costituzionalità circa il disegno di legge”. È quanto dichiara in una nota stampa Romina Pepe, portavoce dei docenti che hanno superato l’ultimo concorso a cattedre del gruppo GM 2012 in rispetto del T.U.
Romina Pepe ripete che “sul chi assumere come insegnanti, il Governo non ha discrezionalità di scelta”. E cita le parole del docente universitario autore del parere: “La discrezionalità dell’amministrazione scolastica (su chi assumere) si consuma perciò sull’an, non sul quomodo: quest’ultima può decidere «se» assumere, ma in caso affermativo rimane vincolata sul «come», ossia ha l’obbligo d’attingere dalle graduatorie di merito la metà dei posti disponibili”.
“E’ da settimane che stiamo cercando di sensibilizzare i senatori e i membri del Governo sul mostro giuridico riguardante la nostra situazione – spiega la portavoce dei docenti -. Non rimuovere la deroga al Testo Unico potrebbe costare all’Erario circa 300 milioni di euro per non farci lavorare. A noi, in termini di tempo atteso per potere insegnare, nonostante l’esito del concorso. Al sistema scolastico, per la temporanea rinuncia alle uniche risorse selezionate tramite concorso a cattedre negli ultimi 15 anni. All’amministrazione, per l’istruzione di processi. Alla credibilità delle istituzioni, per l’approvazione di una norma incostituzionale e irragionevole”.
“Questo è un primo passo – conclude Romina Pepe -. Rinnoviamo la mano tesa al Governo e a tutti i parlamentari di buona volontà, per rimuovere celermente le cause di incostituzionalità del ddl scuola, derogando al Testo Unico per le sole modalità di chiamata e mobilità del personale scolastico da assumere. La nostra unica preoccupazione è ricomporre la costituzionalità del provvedimento e la coerenza con l’impianto di una scuola dove si premi il merito”