“Immaginate che per un anno lo Stato non punisca gli assassini e gli autori di crimini. Che per un anno lo Stato chiuda gli ospedali. Che si interrompa, per un anno, di insegnare agli studenti, di raccogliere i rifiuti, di curare i beni artistici e ambientali. Nello scorrimento delle graduatorie di concorso dei docenti, lo Stato si appresta far questo, per l’anno scolastico 2015-16: a disapplicare la legge per un anno, nel nome della buona scuola e della scuola del merito“.
E’ questa la denuncia di Romina Pepe, portavoce dei docenti che hanno superato l’ultimo concorso a cattedre del gruppo GM 2012in rispetto del T.U., in una nota stampa.
“Nei giorni scorsi – prosegue la portavoce dei docenti –, abbiamo diffuso il parere pro veritate del costituzionalista Michele Ainis, che illustra e motiva l’incostituzionalità del provvedimento che ci riguarda (poiché contravviene agli articoli 2, 3 e 97 della Costituzione). In base al Testo Unico sulla scuola, nel 2014, circa 5000 docenti che hanno superato il concorso a cattedre percentualmente più selettivo della storia dell’Italia repubblicana (6% di promossi), e nelle nostre stesse condizioni sono stati assunti. Nel settembre del 2015 viene il nostro turno, ma il Senato potrebbe votare il testo approvato alla Camera, che rimanda le nostre assunzioni agli anni 2016 e successivi, derogando al Testo Unico che prevede l’assegnazione del 50% delle cattedre dalle graduatorie concorsuali (le nostre) e per l’altro 50% dalle Graduatorie a Esaurimento (GaE)”.
Romina Pepe ricorda che “ciò accade dopo che per mesi il Governo ha promesso il rispetto del Testo Unico, garantendo di fatto l’inizio dei nostri contratti, sia in caso di immissioni in ruolo sul regolare turnover dei pensionamenti, sia, a fortiori, nel caso di un piano straordinario di assunzioni”.
“Chiediamo – continua la portavoce degli insegnanti – che il Senato approvi il piano straordinario delle assunzioni proposto dal Governo, derogando al Testo Unico per le sole modalità di chiamata e mobilità del personale scolastico da assumere. Al Governo, ribadiamo la nostra disponibilità a un incontro per ricomporre la costituzionalità del provvedimento e la coerenza con l’impianto di una scuola dove si premia il merito”. “Se l’esecutivo continuasse a essere sordo a queste esigenze – conclude con una provocazione Romina Pepe –, perché non nominare i prossimi insegnanti da una graduatoria di cavalli? In fin dei conti, Caligola, con la sua nomina di un cavallo a senatore, costituisce per questo Governo un ottimo precedente di violazione della legge e irrisione delle regole“.
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