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Graduatorie, il Tar riconosce l’equiparazione del servizio militare

Un altro potenziale “scossone” per le graduatorie dove sono inseriti circa 250.000 docenti precari: ad annunciarlo, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato che ha dato mandato al Miur di procedere all’inclusione a ‘pettine’ dei ricorrenti relegati in ‘coda’ alle nuove graduatorie richieste,  è sempre l’Anief. Stavolta la battaglia legale del sindacato degli educatori in formazione ha riguardato il mancato inserimento nelle graduatorie del punteggio derivante dallo svolgimento del servizio militare: secondo l’Anief la leva, anche se prestata in periodi non coincidenti con le supplenze svolte, deve essere computata perché equivalente al servizio lavorativo. Di tutt’altro avviso il Miur che l’ha estromessa dai titoli valutabili tra il servizio.
A fare chiarezza sulla questione è stato il Tar del Lazio, che sollecitato dall’Anief e sulla base pronunciamento favorevole, peraltro in più occasioni, da parte del Consiglio di Stato, ha accolto il ricorso dei ricorrenti. Come già accaduto in precedenza con la questione relativa a “pettini” e “code”, la sentenza prevede che gli Usp (non tutti, ma solo 17 ovvero quelli dove sono inseriti i ricorrenti) dovranno entro trenta giorni dall’ordinanza del Tar (quindi entro il 23 luglio) ricevere “comunicazione e/o notificazione della presente decisione” da parte dell’“amministrazione soccombente”- Gli Uffici scolastici provinciali interessati (Palermo, Catanzaro, Catania, Agrigento, Bari, Roma, Taranto, Modena, Cosenza, Piacenza, Ferrara, Caltanissetta, Rieti, Latina, Reggio Calabria, Brescia e Reggio Emilia) dovranno quindi “disporre l’inserimento dei ricorrenti nelle graduatorie di cui si controverte avuto riguardo che nella specie occorre far riferimento e”[…] … doversi uniformare ai più recenti precedenti cautelari del Cons. di Stato Sez.VI – ora. n. 4O28/09, n. 4031/09, n. 4032/09 e n. 4O03/O9 sulla riconoscibilità del servizio militare di leva nelle graduatorie di cui si controverte […]”.
E se gli Usp non daranno seguito all’indicazione del Tar? Al momento, anche se non è da escludere una replica ufficiale (un controricorso) da parte di viale Trastevere, per gli ex Provveditorati interessati si procederà al commissariamento ad actus – si legge nell’ordinanza del Tar del Lazio – nella persona del dr. Luciano Cannerozzi de Grazia, dirigente generale della Funzione Pubblica, il quale – decorso vanamente l’indicato termine di trenta giorni – provvederà in via sostituiva ad adempiere al dictum giudiziale“.
Viene da sé che l’aggiunta dell’anno di servizio a tutti i supplenti ricorrenti potrebbe, soprattutto dove sono concentrati centinaia e centinaia di aspiranti docenti in “fazzoletto” di punti, cambiare l’ordine delle posizioni (fissate un anno fa e da rivedere nella prossima primavera con l’aggiornamento biennale) riguardanti le classi di concorso interessate all’interno dei 17 Usp coinvolti. Per l’Anief non vi sono dubbi, il destino delle graduatorie è segnato. E molto probabilmente si arriverà al commissariamento: “ora i ricorrenti – spiega il sindacato di Marcello Pacifico – potranno giovarsi del commissariamento prima della ripubblicazione delle graduatorie”. Che però sarebbe bene correggere, se questo è il loro destino, il prima possibile: le probabili assunzioni (sempre più scarne, non più di 10.000) e le successive immissioni in ruolo vanno completate entro l’avvio del nuovo anno scolastico. Sulla base di liste di attesa veramente definitive. Altrimenti si rischia l’odioso subentro del supplente “avente diritto” ad anno iniziato. Con tutti i danni alla didattica che ne conseguono.
Alessandro Giuliani

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