“Si comunica che l’orario di disponibilità delle funzioni dell’area reclutamento è stata estesa dalle ore 7.00 alle 22.00 con Sabato e Domenica inclusi”.
A comunicarlo alle scuole è stato il Sidi, Sistema telematico centralizzato, a proposito della possibilità per le segreterie di inoltrare fino al prossimo 25 luglio le valutazioni di titoli e servizi presentati dai candidati all’aggiornamento della seconda e terza fascia di circolo e d’Istituto per il triennio 2017/2020.
Il posticipo della scadenza e l’estensione a tutti i giorni della settimana, si è ritenuta probabilmente necessaria a seguito dell’alta mole di domande (secondo Italia Oggi circa 700mila) e del non molto tempo a disposizione per inoltrarle all’amministrazione centrale.
Tuttavia, la sottolineatura sull’apertura delle funzioni nel week end e fino a tarda sera, non è piaciuta a diversi dirigenti scolastici.
Cosa significa, hanno detto, questa disponibilità a far inserire i dati anche in giorni e orari non lavorativi? Perché si dà la possibilità agli assistenti amministrativi, ai Dsga e agli stessi dirigenti scolastici, di operare quando le scuole sono chiuse? È forse un invito a connettersi pure fuori orario di servizio? E, in tal caso, chi pagherebbe la prestazione lavorativa extra?
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A farsi portavoce del malumore è stata Maddalena Gissi, leader Cisl Scuola. La quale, dopo aver detto che “è stata una decisione apprezzabile quella di prorogare il termine entro cui le scuole dovranno procedere all’inserimento a sistema delle domande di aggiornamento delle graduatorie di II e III fascia dei docenti”, ha voluto subito mettere le mani avanti: “non si può pensare che il lavoro possa svolgersi a orario continuato, anche di sabato e di domenica, come si potrebbe dedurre dalle disposizioni riguardanti l’apertura straordinaria delle funzioni SIDI dalle 7 alle 22, domenica compresa”.
Secondo la segretaria generale Cisl Scuola, “su questo va sgombrato immediatamente il campo da ogni possibile equivoco. Chiederemo pertanto di essere convocati al più presto al Miur per i dovuti chiarimenti al fine di evitare che le istruzioni impartite possano essere interpretate in modo distorto, con un aggravio delle condizioni di lavoro del personale assolutamente inaccettabile”.
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