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Graduatorie permanenti in Parlamento

La questione delle graduatorie permanenti approda anche in Parlamento e fra Governo ed opposizione si scatena la bagarre.
Nella giornata di oggi, infatti, nel corso del "question time" il Governo ha dovuto rispondere a due diverse interrogazioni proposte rispettivamente da Alba Sasso (DS) e da Titti De Simone (Rifondazione Comunista).
Le risposte sono state fornite da Carlo Giovanardi, ministro per i Rapporti con il Parlamento e, ovviamente, hanno lasciato del tutto insoddisfatti gli interroganti.
Giovanardi non ha perso occasione per respingere al mittente le accuse di operare in un clima di confusione e di incertezza:
"La confusione – ha detto il Ministro – è nata dal Governo di centrosinistra quando ha inventato forme diverse di reclutamento. Noi ci siamo trovati 283 mila iscritti nelle graduatorie permanenti, di cui 265 mila precari storici vincitori di concorso o abilitati prima dell’entrata in vigore della legge del 1999 e 17.589 specializzati. La situazione è stata attenuata in parte con l’assunzione di 60 mila precari da parte del Governo di centrodestra".
Nel merito della vicenda Giovanardi ha dato ampie assicurazioni che il problema del punteggio attribuito ai vincitori di concorso (i famosi 18 punti annullati dal Tar Lazio, ma sui quali anche il Cnpi si era espresso favorevolmente) sarà oggetto di un vero e proprio provvedimento legislativo (ma l’Anp ha già fatto sapere di essere assolutamente contraria ad una soluzione del genere che penalizzerebbe i "sissini", unici precari con  una formazione iniziale specifica).
"Il Ministro ci parla di un disegno di legge – ha prontamente ribattuto Alba Sasso – ma non ci dice che cosa il Governo intende fare nelle prossime ore, perché di questo si tratta".
Come era facile prevedere le accuse di inefficienza e di scarsa volontà politica hanno coinvolto sia il Ministro dell’istruzione sia, soprattutto, il ministro dell’economia: "Per ben due anni – ha sottolineato Alba Sasso – il ministro Tremonti non ha autorizzato le immissioni in ruolo, senza fornire motivazioni e in questi due anni il numero dei precari è aumentato, a fronte di 117 mila posti vacanti".
E Titti De Simone rivolta verso il banco del Governo non ha esitato a rincarare la dose e a lanciare la sfida: "Avete un largo ventaglio di scelte alternative e dovete rimediare immediatamente. Ciò vi chiediamo di realizzare perché, se non lo farete, vi aspetterà un autunno molto caldo a cui vi diamo appuntamento".
Intanto le organizzazioni sindacali hanno chiesto al Ministro un incontro urgente non solo per saperne qualcosa di più sulle cosa bolle in pentola in fatto di graduatorie permanenti ma soprattutto per chiedere al Governo di fare tutte le immissioni in ruolo possibili sui posti vacanti esistenti.

Reginaldo Palermo

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