Alla fine ha prevalso il criterio del merito. Il governo ha emanato uno schema di decreto-legge che ha unificato la terza e la quarta fascia delle graduatorie permanenti. Appena in tempo prima della pronuncia di merito del Consiglio di Stato sul ricorso avverso la sentenza del Tar Lazio, che ha annullato i decreti istitutivi delle graduatorie permanenti. Viene a cessare, dunque, il possesso dei 360 giorni di servizio, quale requisito essenziale per essere inclusi in graduatoria e viene riaffermato il principio del maggiore punteggio.
D’altra parte questo aggiustamento era doveroso: basti pensare che, stante la disciplina precedente, un aspirante docente abilitato, con una laurea conseguita con il massimo dei voti e la lode e un dottorato di ricerca, in mancanza del requisito di servizio sarebbe stato comunque collocato in quarta fascia.
Va detto subito, però, che il provvedimento di urgenza è stato messo in atto soprattutto perché, dopo il 2 aprile, le sentenze di annullamento si sono accumulate e, allo stato, sarebbero circa 50.
Il Ministero, dunque, non avrebbe potuto seguire i vari procedimenti senza mettere a repentaglio le procedure di avvio dell’anno scolastico. Di qui il varo del provvedimento che terminerà il suo iter con la legge di conversione. Tra i vari aspetti positivi del provvedimento quello dell’ammissione in terza fascia degli aspiranti docenti che hanno superato il concorso ordinario e dei diplomati delle Ssis.
Con l'approvazione alla Camera della Legge di Bilancio 2025, il sistema scolastico italiano si prepara…
Era un’insegnante di matematica e fisica la donna di 45 anni che il 23 dicembre…
Ancora qualche giorno prima della scadenza della compilazione dell'istanza per il concorso docenti (il cosiddetto…
Dopo aver accolto le scuse, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara annuncia il…
Un buon Natale a tutti. Nella speranza che sia una festa per tutti. Una festa…
Norberto Bobbio, quando spiegava nel suo libro (Destra e sinistra. Ragioni e significati di una…