Tra un rinvio al prossimo anno dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto ed un mezzo dietro front con la decisione di dare avvio, in piena emergenza Covid, alle nuove graduatorie provinciali per le supplenze, erano sorte sin da subito forti perplessità sia sulla tempistica, visti i tempi ristrettissimi a disposizione, sia sulla effettiva possibilità di utilizzare, in maniera corretta ed efficace, queste graduatorie per l’avvio del nuovo anno scolastico.
All’indomani della pubblicazione delle GPS i fatti, in realtà, al momento stanno dando ragione agli scettici della prima ora.
Già dalla pubblicazione delle prime graduatorie provinciali, sono stati infatti riscontrati numerosissimi, e spesso anche grossolani, errori nella valutazione dei titoli o nell’inserimento in prima piuttosto che in seconda fascia di molti candidati, determinando una levata di scudi anche da parte delle Organizzazioni Sindacali.
Gli errori riscontrati riguardano principalmente una non corretta valutazione dei titoli, soprattutto di servizio, spesso anche in macroscopico eccesso rispetto anche a quanto dichiarato dagli stessi aspiranti.
Il punto dolente è che, per scelta del Ministero dettata dalla tempistica ristrettissima, le graduatorie sono state pubblicate direttamente nella loro versione definitiva, precludendo quindi, con la mancata pubblicazione delle provvisorie, la possibilità di proposizione di reclami per la rettifica, quantomeno, degli errori materiali.
In linea teorica quindi, l’unico rimedio a disposizione di quanti, moltissimi, hanno riscontrato errori o comunque irregolarità nelle graduatorie appena pubblicate, è procedere in sede giudiziaria.
In ogni caso, prima di imbattersi in un procedimento giudiziario, con gli inevitabili costi da sostenere, consigliamo di presentare un reclamo all’ufficio scolastico provinciale di competenza, evidenziando gli errori o le irregolarità riscontrate, chiedendone la relativa rettifica in esercizio del potere di autotutela proprio della pubblica amministrazione.
Risulta infatti, che diversi uffici scolastici in queste ore stiano intervenendo proprio in autotutela, rettificando gli errori via via segnalati con i reclami che stanno fioccando a migliaia in tutta Italia.
Solo dopo aver inviato il reclamo, che consigliamo di articolarlo in modo più dettagliato possibile, qualora non si dovesse ricevere alcun riscontro, o un riscontro negativo, l’unico rimedio esperibile sarà il ricorso in sede giurisdizionale.
In linea teorica il ricorso sarebbe da proporre entro 60 giorni innanzi al Giudice amministrativo, anche a mente della recente sentenza del Consiglio di Giustizia amministrativa del 18.05.2020 (resa sulle graduatorie di istituto), ferma restando la possibilità, in caso di eventuale pronuncia di difetto di giurisdizione da parte del Giudice amministrativo, di ricorrere innanzi al Giudice del lavoro entro il termine ordinario di prescrizione.
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