Lauree inventate, punteggi titoli esagerati e anni di servizio sul sostegno inesistenti. Sono fra le principali anomalie che stanno segnalando i docenti precari in seguito alla pubblicazione delle prime graduatorie provinciali per le supplenze.
Non è una sorpresa trovare errori negli elenchi appena pubblicati delle Gps: avevamo infatti già pronosticato l’alta probabilità in tal senso. Solo che qui, in base alle segnalazioni dei lettori e dei sindacati, gli errori sono diventati “orrori”.
Alcune situazioni incredibili li riporta Maddalena Gissi, segretario generale della Cisl Scuola: “Ci riferiscono di docenti ai quali sono stati riconosciuti 15 anni di servizio su sostegno senza aver prestato mai nemmeno un giorno con i disabili – raccontano dalla Cisl Scuola – e di professori che si ritrovano di ruolo su una cattedra di francese, disciplina che non hanno mai studiato“.
C’è anche il caso di una giovane di 22 anni che si è ritrovata con 80 punti solo di titoli. “Sono troppi, dovrebbe avere 2 lauree, 3 dottorati. Non è possibile“, tuona il segretario Cisl Scuola.
E mancano ancora la stragrande maggioranza delle province, comprese quelle dove ci sono le grandi città: come si farà in quel caso se dovessero esserci questa tipologia di errori? “Se in tutte le realtà territoriali ci saranno casi analoghi, la scuola sarà pervasa di ricorsi alla magistratura e di contenziosi che comprometteranno non solo l’avvio dell’anno scolastico ma tutte le attività didattiche“, spiega Gissi.
“Sarebbe dovuta essere una rivoluzione copernicana destinata a migliorare di gran lunga il meccanismo delle nomine dei supplenti e, invece, si è rivelato un pasticciaccio brutto che sarà foriero di innumerevoli ricorsi”, dice invece Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
Tante le criticità emerse con la nuova procedura introdotta quest’anno, tra cui l’affidamento della validazione delle istanze alle scuole polo “le cui segreterie – afferma Di Meglio – si sono ritrovate con migliaia e migliaia di domande da esaminare, una mole di lavoro umanamente impossibile da smaltire entro i tempi troppo ristretti imposti da viale Trastevere”.
Bisogna trovare tempi e modi per testare, magari a campione – propone subito Turi – le varie situazioni per restituire fiducia al sistema che viceversa rischia il collasso.
Collasso che per il bene della scuola deve essere evitato.
“Alcune situazioni appaiono tanto compromesse che il nostro ufficio legale è al lavoro per dare indicazioni sulle garanzie giurisdizionali, se il ministero non vorrà dare conto dei risultati di questa operazione piena di falle”, sottolinea invece Pino Turi, della Uil Scuola.
“Avevamo detto che le procedure per le GPS erano piene di criticità e che erano necessari più cura e più tempo, ma siamo stati accusati di sabotare l’avvio dell’anno scolastico”, commenta polemica il segretario dello Snals Elvira Serafini.
Fatto sta che sulla testa dei precari, che proprio quest’anno risulteranno indispensabili, cadrà questa tegola delle graduatorie errate: “I precari sono ancora una volta sottoposti alle angherie schizofreniche di una burocrazia ministeriale che vuole apparire efficiente, – conclude Gissi – lasciando per strada diritti e procedure regolari che richiedono dei tempi adeguati, vista la complessità. Sembrerebbe una ricerca spasmodica del contenzioso. E poi siamo noi i sabotatori…“
Come si correggeranno gli errori? Sappiamo che non è prevista l’adozione di graduatorie provvisorie e quindi una procedura di reclamo verso i possibili errori materiali. Ecco perchè i sindacati, in special modo la Flc Cgil, aveva proposto una integrazione all’ordinanza sulle Gps, proprio per permettere la correzione degli errori. Un sistema che preveda “un congruo termine per la presentazione di eventuali reclami”.
“Proprio per non rischiare di sforare i tempi, il Ministero dell’Istruzione non ha previsto la pubblicazione delle graduatorie provvisorie, negando così la possibilità di rettificare e integrare le domande, afferma ancora Di Meglio.
“Un passaggio – prosegue il coordinatore nazionale della Gilda – che invece sarebbe stato fondamentale proprio quest’anno per l’avvio del nuovo sistema informatizzato. Il risultato è che le istanze presentate contengono numerosi errori, molti dei quali commessi a causa dell’impostazione sbagliata assegnata in origine dal Ministero alle domande, e ciò farà proliferare i contenziosi”.
Appare piuttosto probabile, pertanto, una valanga di ricorsi: in assenza di possibilità di presentare reclamo, i docenti precari dovranno tutelarsi per far valere il loro diritto di correzione degli errori. Ricorsi che avrebbero come conseguenza la possibile rescissione dei contratti già stipulati, in caso di accertamento di errori.
Ricordiamo che è possibile procedere con il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni oppure ricorso giurisdizionale al competente T.A.R., entro 60 giorni.
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