Dopo l’ordinanza delle graduatorie provinciali si attende l’apertura della piattaforma per presentare la domanda di iscrizione. Come abbiamo riferito altre volte, possono partecipare anche i laureandi, motivo di grandi polemiche nei giorni scorsi.
Infatti, per la scuola dell’infanzia e primaria le GPS saranno suddivise in due fasce distinte:
– la prima fascia costituita dai docenti in possesso dello specifico titolo di abilitazione;
– la seconda fascia è costituita dagli studenti che, nell’anno accademico 2019/2020, risultato iscritti al terzo, quarto o al quinto anno del corso di laurea in Scienze della Formazione primaria, avendo acquisito, rispettivamente, almeno 150, 200 e 250 CFU entro il termine di presentazione dell’istanza.
Quindi, è chiaro che possono accedere alle graduatorie provinciali docenti anche gli studenti, a patto però che abbiano i seguenti requisiti.
Eppure, sappiamo dagli scorsi anni, che in alcuni territori, come Piemonte, Lombardia e Veneto, si è già fatto ricorso a laureandi che magari hanno lavorato come supplenti tramite MAD.
Negli ultimi anni, i dirigenti scolastici di queste regioni era alla disperata ricerca di maestri. Ecco perché in molti casi ci si rivolgeva agli studenti universitari che ancora non avevano concluso il percorso. Studenti da utilizzare per supplenze brevi o saltuarie ma anche fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).
Anche la Ministra Azzolina, nel corso della puntata In Onda su La7 del 16 luglio scorso, ha affrontato il problema: “Non è proprio una novità questo, già accadeva prima. Dobbiamo smetterla di dire che questo Paese è fatto da giovani bamboccioni perché non è vero. Ci sono tanti giovani preparati che hanno fatto un test per entrare nel corso di laurea e hanno già scelto a 18 anni di fare gli insegnanti e hanno anche svolto il tirocinio”.
Guardando il problema da un’altra prospettiva, ci si accorge che la scelta di inserire nel regolamento delle supplenze una norma che permette agli studenti universitari di potersi inserire nelle graduatorie provinciali e dare quindi la disponibilità di lavorare come supplente, potrebbe essere vista come una sorta di regolarizzazione normativa della situazione di fatto.
Tale scelta potrebbe in futuro avere ripercussioni sulla domanda di Messa a disposizione (MAD). Infatti, con questo nuovo sistema si andrebbe ad incentivare la domanda di inserimento per le supplenze tramite GPS e non più la MAD, dato che il nuovo sistema dovrebbe essere molto più chiaro e preciso per gestire le supplenze.
Gli studenti e tutti gli aspiranti supplenti potrebbero infatti optare per l’iscrizione in GPS e non per la domanda di MAD, anche se però, ricordiamo, le graduatorie avranno cadenza biennale e quindi ci si potrà inserire solo per le nuove finestre di aggiornamento.
E’ chiaro che la MAD potrà restare come supporto per gli anni “morti” fuori dalla graduatoria, ma almeno per la scuola dell’infanzia e primaria, gli studenti inseriti nelle GPS potrebbero davvero trovare continuità per le supplenze.
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