Il conto alla rovescia è finito e dalle ore 15:00 del 22 luglio è partita la corsa alle domande di inserimento nelle graduatorie provinciali.
Peccato che per diverse ore la piattaforma on line del Ministero è stata inaccessibile o totalmente imballata per via della valanga di accessi, ovviamente attesi.
In queste ore la situazione sembra in via di normalizzazione, tuttavia nella prima giornata si sono già registrate circa 100 mila domande.
I dubbi degli aspiranti non sono pochi e la novità rappresentata dalle graduatorie provinciali per le supplenze lascia spazio a tante incertezze ed a rilievi critici.
In particolare, già in sede preliminare, in occasione degli incontri tra il Ministero e le parti sindacali, erano stati sollevati alcuni dubbi circa l’opportunità di introdurre nuove tabelle di valutazione titoli che, come certamente avverrà, potrebbero stravolgere il precedente assetto di equilibri all’interno delle graduatorie di istituto.
Ricordiamo infatti, che le nuove II e III fascia delle graduatorie di istituto saranno una sorta di “proiezione” rispettivamente della I e II fascia delle GPS, in quanto i docenti inseriti nella I fascia delle GPS verranno inseriti nella II fascia delle graduatorie di istituto con il medesimo punteggio della GPS ed i docenti inseriti nella II fascia delle GPS verranno inseriti nella III fascia delle graduatorie di istituto con il medesimo punteggio della GPS.
Altri punti critici sono certamente rappresentati dai requisiti richiesti per l’inserimento nella prima fascia delle GPS di scuola secondaria.
In particolare, per i posti comuni di scuola secondaria, ivi compresi i posti ITP, è previsto l’accesso in prima fascia solo per i docenti in possesso di specifica abilitazione.
Restano relegati tuttavia in seconda fascia i docenti muniti di laurea congiunta ai 24 CFU, nonché gli ITP privi dei 24 CFU.
Per i laureati che hanno conseguito i 24 CFU si tratta, a ben vedere, di un limite a dir poco discutibile, che sicuramente verrà sottoposto al vaglio della Giustizia amministrativa, se si tiene conto della circostanza che il possesso di laurea congiunta ai 24 CFU consente l’accesso al concorso ordinario, così come il possesso dell’abilitazione, cui deve ritenersi equiparato come sostenuto da parte della giurisprudenza fin’ora intervenuta.
Di contro, per gli ITP, non è indifferente la circostanza che per espressa previsione normativa, per l’accesso al concorso sui posti di ITP fino all’a.s. 2024/2025 sarà sufficiente il solo titolo di studio senza necessità di possesso dei 24 CFU.
Ci si attende quindi una prima tranche di ricorsi con cui si rivendicherà l’accesso alla prima fascia delle GPS da parte degli aspiranti in possesso di laurea congiunta ai 24 CFU e da parte degli aspiranti a posti di ITP in possesso di idoneo titolo di studio ma privi dei 24 CFU.
Altro fronte di contenzioso sarà sicuramente rappresentato, da coloro i quali tenderanno a far valere il principio recentemente enunciato dal Consiglio di Stato con la sentenza del 30 giugno scorso.
In particolare, il Consiglio di Stato ha rilevato che l’avere svolto attività didattica presso le scuole statali per oltre tre anni, è considerato titolo equiparabile alla abilitazione, secondo i principi enunciati nella sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 26 novembre 2014.
A fronte di siffatto dirompente principio, si attende anche un altro fronte giudiziario, aperto dai docenti che hanno svolto almeno tre anni di servizio che rivendicheranno l’accesso alla prima fascia delle GPS alla stregua dei docenti abilitati.
Infine, per quanto riguarda le GPS di sostegno, appare quantomeno illogico escludere dall’accesso alla seconda fascia quanti abbiano maturato i tre anni di servizio su sostegno in diversi gradi di insegnamento.
Queste probabilmente le più probabili ipotesi di contenzioso, cui sicuramente se ne aggiungeranno altre riguardanti i vari profili critici delle tabelle di valutazione già riscontrati da più parti.
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