Graduatorie provinciali, una riflessione sui punteggi
Vorrei sottoporre a tutti gli attori della scuola alcune criticità sulle tabelle titoli e servizio delle nuove GPS, ma anche di quelle vecchie di circolo d’istituto:
Per la mia classe di concorso BC02 (Conversazione in lingua straniera) il servizio prestato come lettore all’università (Collaboratore ed esperto linguistico con contratto a tempo determinato – ex lettore) veniva valutato con un massimo di tre punti per anno accademico alle pari di altri servizi con contratti atipici, quindi la metà dei punti attribuiti al servizio non specifico o al servizio svolto alle scuole paritarie, pur essendo un servizio specifico per la classe di concorso e inoltre svolto presso una università pubblica, che fine a prova contraria e con tutta l’autonomia concessa, appartenente al MIUR.
Singolare è poi invece l’ulteriore valorizzazione dei titoli accademici dell’ambito universitario che hanno poco a che vedere con l’attività docente (dottorato 12 + assegnisti 12 + abilitazione scientifica accademica 12).
Con profondo rispetto del mondo accademico nel quale ho svolto dieci anni di attività – nel mio caso didattica allora svalutate perché in quel mondo si fa ricerca – e che ha formato milioni di laureati – molti miei studenti sono oggi i nuovi docenti di lingua – mi sono sempre chiesta quale fosse il criterio per decidere di assegnare un punteggio così alto al mondo universitario accademico e invece così basso al mondo universitario della didattica. In questi giorni scopro con stupore che l’attività come lettore all’università non è nemmeno contemplata dal Ministro.
Una “semplificazione” fatta in questo mondo è sinonimo di superficialità, squilibrio e ingiustizia che comporterà un “ballo dei precari”, i quali se prima occupavano una buona posizione in graduatoria ora si vedranno posizionati per ultimi.
Ben venga attribuire un maggiore peso al mondo universitario ma allora lo facciano anche con chi ha svolto tanti anni di attività didattica universitaria.