Maria Chiara Carrozza, già ministra dell’istruzione, è stata nominata presidente della Commissione che dovrà valutare il piano intermedio di sviluppo di due “progetti bandiera” della ricerca europea, sostenuti con un finanziamento decennale pari a un miliardo di euro ciascuno, ed avviati nel 2013, con durata decennale
Da un lato – spiega una nota del Sant’Anna – comprendere meglio il funzionamento del cervello umano realizzando anche un supercomputer ispirato proprio alle caratteristiche del cervello umano e, dall’altro, contribuire alla conoscenza e all’utilizzo del grafene, nano-materiale con resistenza del diamante e flessibilità della plastica.
Con Maria Chiara Carrozza sono stati scelti Charlotte Brogren, direttore generale dell’agenzia governativa svedese per l’innovazione (Vinnova), Ruth McKernan, direttore generale dell’agenzia governativa del Regno Unito per l’Innovazione (Innovate); Matthias Kleiner, presidente della “Leibniz Association”, che riunisce circa 90 istituzioni di ricerca tedesche; Paul Kidd, presidente della Abbeyvale Housing; Michal Kleiber, presidente dell’Accademia europea delle scienze e delle arti.
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Dagli atti arriveranno la valutazione e le raccomandazioni per proseguire nello sviluppo dei due “progetti bandiera” della ricerca europea, il cui successo servirà a preparare la strada per i prossimi progetti ed a contribuire al progresso della ricerca a livello globale.
La Commissione assume quindi un ruolo fondamentale per indirizzare – nel rispetto delle sue prerogative – il lavoro degli scienziati.
“La Commissione – anticipa Maria Chiara Carrozza – esprimerà una valutazione che comprenderà diversi ambiti. Non dedicherà attenzione soltanto ai progetti in quanto tali, ma si concentrerà sul loro impatto. Sarà chiamata ad analizzare in quale misura siano stati raggiunti gli obiettivi degli scienziati, con particolare attenzione a quelli sulle relazioni di carattere industriale, sulle pubblicazioni scientifiche, sul valore in termini di proprietà intellettuale e della sua valorizzazione. Il parere – continua Maria Chiara Carrozza – servirà alla Commissione europea ad esercitare un controllo pubblico su progetti che finanzia e dunque tutti noi come cittadini sosteniamo con le nostre tasse. L’intento di queste grandi sfide che l’Europa si pone è anche una ricaduta in termini benefici su lavoro, opportunità di crescita per l’economia e per la società”.
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