Attualità

Gramellini: “In Italia il merito scolastico non è mai esistito. Non si è mai trovato un criterio per misurarlo che non siano i quiz”

Il dibattito sul merito, dopo l’annuncio della denominazione del dicastero di Viale Trastevere come Ministero dell’Istruzione e del Merito, continua a tenere banco. Il tema del merito a scuola è stato al centro del Caffè con Gramellini di ieri, 25 ottobre, la rubrica del giornalista Massimo Gramellini a Il Corriere della Sera.

Due diverse declinazioni del concetto di merito

“Il ministro dell’Istruzione e del Merito non riesce a capacitarsi delle critiche suscitate dalla nuova denominazione del suo dicastero. Ma come? – si chiede il professor Valditara – la sinistra non lamenta da anni la fine dell’ascensore sociale (espressione orribile, ma tant’è)? E proprio adesso che si vorrebbe far ripartire l’ascensore, spalancando le porte ai più meritevoli anche se non sono figli di papà (quelli un posto in prima fila lo trovano sempre) è bastata una parola per scatenare l’inferno”, ha esordito critico Gramellini.

Lo scrittore ha illustrato come la destra e la sinistra concepiscano in modo diverso il concetto di merito: “Invano Salvini, il quale ha frequentato il classico sicuramente con merito, avrà ricordato ai soci di governo che per i sofisti greci le parole non hanno un significato univoco. Quando dici ‘merito’, la destra pensa a talentuosi e sgobboni, la sinistra a una scuola dove, a parità di impegno, chi ha minori capacità perché magari proviene da un ambiente disagiato sarà lasciato indietro”.

L’attacco del giornalista al sistema scolastico e accademico

“Il problema irrisolvibile è che, nel merito, hanno ragione entrambe. La destra si riferisce alla definizione della parola, mentre la sinistra all’esperienza pratica (di cui peraltro è stata ampiamente corresponsabile)”. Insomma, per Gramellini “la verità sta nel mezzo”.

“In Italia, terra di famiglie e di clan, il merito scolastico non è mai esistito: intanto non si è mai trovato un criterio per misurarlo che non siano i quiz. Ma soprattutto – e basta dare una scorsa alla letteratura giudiziaria sui concorsi universitari dove certi professori si spartiscono cattedre come panini – da noi uno studente è considerato meritevole non quando conosce qualcosa, ma qualcuno”, ha concluso il giornalista.

Insomma, secondo quest’ultimo nel nostro Paese il merito non viene premiato ma sminuito valutandolo con test a crocette, in quanto va avanti chi ha conoscenze.

Redazione

Articoli recenti

Riallineamento di carriera, le scuole hanno l’obbligo di attivarlo senza alcuna istanza da parte dei docenti. Le scuole stanno controllando tutte le ricostruzioni di carriera

In tutte le scuole italiane è partita l'operazione di controllo preventivo di regolarità amministrativa e…

30/06/2024

Decreto scuola: le misure sul sostegno proposte dal Ministro non dovrebbero cambiare (per ora); maxi “sanatoria” per decine di migliaia di precari

L’esame del decreto legge 71 del 31 maggio 2024 sta entrando nella sua fase principale:…

30/06/2024

Violenza giovanile. C’è un solo rimedio, tornare ad educare …

Di fronte al dilagare della violenza giovanile, le due principali agenzie educative, la scuola e…

30/06/2024

eCampus 30 Cfu, nuova edizione: ecco come iscriversi ai percorsi abilitanti

I percorsi abilitanti da 30 CFU, molto attesi da tanti docenti di ruolo che aspirano a…

30/06/2024

Giochi di matematica, come fare appassionare gli studenti della primaria alla disciplina?

I giochi di matematica rendono l'apprendimento divertente e stimolante. Coinvolgono gli studenti, migliorano le abilità…

30/06/2024

Mindfulness e meditazione scuola: come ritagliare un momento della quotidianità frenetica per lavorare su di sé?

Incorporare mindfulness e meditazione a scuola aiuta studenti e docenti a ritagliarsi un momento di…

30/06/2024