Si discute inoltre dei risvolti estetici della maglietta: è una normale t-shirt che non può dare fastidio a nessuno, dice il preside, che aggiunge: “sia lo studente sia la prof sono sempre venuti a scuola, anche il giorno dopo l’episodio”.
E uno studente: “La prof di inglese è severa ma con noi di politica non ha mai parlato”, mentre un professore invita a “non dare troppo peso alla vicenda. C’è stata esagerazione da entrambe le parti” e il dirigente preside precisa che “la docente non ha mai fatto politica attiva”.
Ma non sono mancate le reazioni politiche nel Pdl. Nitto Palma, presidente della Commissione Giustizia del Senato, afferma che l’episodio “merita l’esecrazione di chiunque creda nella sacralità dell’istituzione scuola”, mentre per la portavoce dei deputati Pdl Mara Carfagna, “la vera preoccupazione è che il germe dell’intolleranza venga inoculato nelle giovani generazioni”.
Il presidente del Consiglio Regionale della Campania Paolo Romano, sostiene che “la vicenda impone una riflessione per tutti, se il clima di odio che porta a gesti esasperati nelle piazze si respira addirittura nelle scuole”.
Il commento di Massimo Gramellini
Vi sembra normale che la professoressa d’inglese di un istituto per geometri di Caserta abbia ordinato a un allievo di togliersi la maglietta recante l’effigie del senatore Berlusconi? Già l’idea di obbligare qualcuno a spogliarsi davanti a Berlusconi, sia pure soltanto in effigie, appare irta di insidie. E poi la professoressa d’inglese (o di sovietico?) non si è limitata a costringere il piccolo fan a togliersi la t-shirt. Gliel’ha fatta indossare al rovescio, come se tenere il Sorrisone a contatto della pelle fosse meno urticante che sbatterlo in faccia alle professoresse del comunismo mondiale. L’insegnante d’inglese (o di nordcoreano?) si sarebbe comportata allo stesso modo se la maglietta avesse avuto il volto di Vasco Rossi o Che Guevara, per citare due popstar altrettanto note, anche se meno poliedriche? E non ci venga a dire, la prof d’inglese (o di cubano?), che indossare a scuola la maglietta di un politico significa fare propaganda. Berlusconi non è un politico. Berlusconi è un’idea. La sua foto sprizzante voglia di vivere e di fregare il prossimo rientra nel catalogo delle icone moderne come la Marilyn di Andy Warhol.
Il sopruso compiuto dalla docente d’inglese (o di tedesco dell’Est?) contraddice l’appello alla pacificazione lanciato dalle più alte cariche dello Stato. Quel ragazzo, che in realtà ha 82 anni e infatti è un giovane dirigente del Pd, indossava la maglietta di Berlusconi per dare il suo contributo al governo di larghe intese. Avergliela fatta togliere rivela il vero obiettivo di certe professoresse d’inglese: gettare questo Paese nel caos.
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