Al programma Erasmus, la Gran Bretagna sta per dire bye bye.
Il governo britannico di Boris Johnson, sembrerebbe intenzionato appena la Brexit si concretizzerà, a chiudere l’esperienza di scambio fra studenti europei. L’epilogo dell’Erasmus dopo la promessa da parte del Premier di concludere la libertà di movimento automatica con l’uscita dall’UE non fa meraviglia.
La Brexit infatti comporta anche un sostanziale cambiamento delle norme d’ingresso in GB. A confermare l’addio all’ Erasmus+ da parte della Gran Bretagna è stata la bocciatura ad un emendamento presentato dall’opposizione che avrebbe obbligato l’esecutivo britannico a negoziare il mantenimento della partecipazione al programma anche con l’uscita dell’UE.
Il mondo accademico britannico si è sollevato e sui social si sono registrate e continuano le proteste di moltissimi studenti. Da Downing Street si è minimizzato quanto accaduto riconducendolo ad un fatto tecnico e spiegando che “la questione Erasmus sarà trattata successivamente nella sede idonea”.
Intanto in Italia la Vice Ministro all’Istruzione Anna Ascani ha stigmatizzato quanto accaduto affermando “la Camera dei Comuni del Regno Unito ha ufficialmente detto no alla prosecuzione certa del programma Erasmus+. Una decisione che, se applicata, sarebbe davvero miope e priverebbe le future generazioni di esperienze formative importanti. Chiudere qualsiasi confronto, persino quello tra giovani studenti di diverse nazionalità, sarebbe un passo indietro clamoroso, che ci riporterebbe al passato. E sarebbe triste se questo avvenisse in un momento in cui, in Europa, ma direi anche nel mondo, c’è bisogno di più coesione, di più dialogo, di più solidarietà, di più fiducia, anche tra diversi Stati. In oltre 30 anni di vita questo progetto è cresciuto molto, diventando uno dei programmi di maggior successo dell’Unione Europea. Ha dato a 9 milioni di persone l’opportunità di studiare, formarsi e acquisire esperienza professionale all’estero. Chi ha fatto l’Erasmus conosce la bellezza che proviene dall’incontro con ragazze e ragazzi di altri Paesi e porta con sé quella esperienza come una delle più formative della vita. Abbandonare l’Erasmus vorrebbe dire, per il Regno Unito, isolarsi dal resto d’Europa, non solo dal punto di vista politico, ma anche e soprattutto culturale e umano. Per questo, mi auguro che ci ripensi”.
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