Stanno facendo discutere le dichiarazioni della senatrice Bianca Granato (già M5S e ora del gruppo Alternativa c’è) a proposito della sovranità popolare. Le abbiamo chiesto di chiarire meglio il suo pensiero.
Senatrice, lei dice precisamente che bisogna “indirizzare le politiche del proprio Paese, non affidandosi ad organismi sovranazionali legati al mondo economico e finanziario”.
Vuol dire che lei sposa le tesi sovraniste di Salvini?
Ciò di cui parlo non c’entra nulla con Salvini; il principio di cui parlo non è quello del sovranismo inteso come nazionalismo destrorso e becero alla Salvini. Si tratta piuttosto di rivendicare la tutela di un principio costituzionale ben presente nell’articolo 1 della Carta: parlo cioè del principio di autodeterminazione dei popoli.
E’ tutto comprensibile, ma resta il fatto che il nostro Paese fa parte di un sistema geopolitico più ampio, non siamo un’isola senza legami.
Certo che è così, ma noi riteniamo che non ci debbano essere interessi sovranazionali di natura economica e finanziaria nel governo dei processi democratici del nostro Paese.
Io ritengo che i cittadini abbiano diritto ad avvalersi del principio di sovranità e di autodeterminarsi attraverso la scelta di una classe politica che interpreti i propri reali bisogni. Questo governo incarna esattamente l’opposto delle indicazioni che i cittadini avevano dato nelle ultime elezioni politiche.
Tutto questo che ricadute ha sulle politiche scolastiche?
Questo atteggiamento determina anche in qualche modo le scelte politiche relative alla scuola pubblica che ormai si sta trasformando in parte in una sorta di ufficio di collocamento e in parte in un centro sociale che perde di vista la missione costituzionale della scuola stessa che è quella di formare il cittadino alla partecipazione.
Contro questa deriva intendo continuare a battermi perché si tratta di un disegno eversivo dal punto di vista costituzionale.