Sul profilo facebook della Senatrice Bianca Laura Granato del Movimento 5 Stelle compare un post dove la politica calabrese ricorda il suo disegno di legge volto a porre un argine all’eccesso di contenzioso tra docenti e Dirigenti scolastici. Si tratta di istituire un ricorso rapido che il docente può presentare all’USR per ottenere l’annullamento di atti illegittimi fatti ai suoi danni dal Dirigente scolastico.
Autonomia scolastica? A beneficio di chi??!!
Se le istituzioni scolastiche non fossero autonome, come lo sono diventate grazie alla riforma Bassanini del 1997, avremmo:
– certezza della qualità di tutte le scuole del Paese;
– garanzia del rispetto di regole uguali per tutte le scuole del Paese;
– certezza dei diritti degli studenti e di tutti i docenti e il personale ATA delle scuole del Paese;
-certezza del valore dei titoli di studio.
Oggi, grazie alle riforme di centro sinistra e di centro destra, ci ritroviamo tante scuole come tanti microcosmi, sulla cui qualità nessuno vigila. Mancano strumenti di controllo, manca anche la volontà di esercitarlo un controllo. Sindacati divisi tra gli interessi dei dirigenti e quelli dei docenti, non costituiscono alcuna garanzia, al contrario, si sono volentieri lavati le mani riguardo ai rapporti disfunzionali all’interno delle scuole, scaricando le rogne dei contenziosi sui tribunali. Contenziosi che possono durare un intero anno scolastico e che comunque sono a carico dei contribuenti. Docenti, studenti e famiglie sono oggi in balia della sorte.. Troppi interessi girano intorno all’autonomia!
Se volete misurare l’impegno dei parlamentari sulla scuola, chiedete loro cosa ne pensino dell’autonomia…
La scuola è un’opportunità irripetibile per ciascuno cittadino, non può essere affidata alla buona sorte!
Ci sono alcuni strumenti che devono essere inderogabilmente gestiti in maniera collegiale, la formazione delle classi, l’assegnazione dei docenti alle classi, l’orario didattico.
Non sempre ciò avviene, nonostante il Testo Unico lo preveda, e le scuole, i territori, gli studenti e i docenti ne pagano le conseguenze. Ma la scuola NON è un’azienda, è un’istituzione a servizio della collettività!
Se un’azienda fallisce paga prima l’imprenditore, se fallisce una scuola, paga solo la collettività. Oggi è così.
Per porre un argine a situazioni che intaccano i diritti di tutti, che sono il fondamento del buon funzionamento della scuola statale pubblica, ho fatto un disegno di legge che prevede la possibilità di un ricorso rapido per rescindere i provvedimenti illegittimi dei dirigenti scolastici sulle materie più dirimenti.
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