Nella puntata di ieri, 30 dicembre, del Grande Fratello, programma in onda su Canale5, si è parlato molto di bullismo in seguito alla rivelazione di un concorrente, Lorenzo Spolverato, che tra le lacrime ha detto di essere stato vittima di vessazioni a scuola.
Ecco le sue parole, riportate dal Quotidiano Nazionale: “E’ successo nei primi anni delle scuole superiori. Sono entrato a far parte, in modo del tutto inconsapevole, di alcune bande che ai tempi c’erano e venivo costantemente obbligato a fare delle cose. Non venivo lasciato stare. I primi momenti riuscivo a tornare a casa dopo scuola e chiudermi in camera, ma non era così tutti i giorni. Tornando a casa era come se io sapessi quello che stavo facendo, ma come se non riuscissi a tirarmi fuori e nasconderlo ai miei genitori. Loro non lo sapevano e infatti ho tantissima paura nel dirlo. Ero bravo a nasconderlo”.
“Queste persone mi venivano a prendere a scuola, andavo nei capannoni in mezzo ai campi dove c’era il raduno di questa banda – ha aggiunto -. Erano tutti più grandi di me. Mi obbligavano a fare delle cose, delle missioni nei giorni successivi. Episodi di violenza tanti, fatti e ricevuti. Ero veloce, ero bravo. Non mi lamentavo, facevo quello che mi dicevano di fare, ero furbo e loro puntavano su di me anche perché ero più piccolo di loro. Mi promettevano soldi, che però non sono mai arrivati. Quando non facevo quello che volevano, mi picchiavano. Sono successe delle cose anche con le ragazzine che frequentavo. Mi legavano, mi bloccavano, mi picchiavano e picchiavano di fronte a me le ragazzine con cui stavo. Non potevo sottrarmi a loro, ma avrei voluto fin dal primo momento. Avevo paura di loro, erano tanti. Erano armati. Ti puntavano pistole e coltelli”.
Da qui il dibattito infiammato su X sul ruolo dei genitori, alimentato anche dalle parole di un’opinionista del programma, l’attrice Beatrice Luzzi: “Se si parla di capannoni abbandonati, infestati da bande armate, non si può liquidare la questione delegandone alle famiglie la risoluzione. Le famiglie non arrivano a fine mese, i genitori si spaccano la schiena dalla mattina alla sera, devono occuparsi di spese, pranzi, cene, emergenze continue e non possono certo fare irruzione nei capannoni per recuperare i propri figli, né si può pretendere che abbiano la libertà di andarli a prendere a scuola ogni giorno del liceo, né si può pretendere che vadano a fare denuncia per poi trovarsi bersaglio di ritorsioni. Quello è il compito delle forze dell’ordine! Che ognuno di noi contribuisce a mantenere pagando le tasse. Si parla tanto di sicurezza: ebbene questo è il caso di pretenderla. Dobbiamo pretendere che il nostro Stato assicuri la sicurezza nei propri territori, soprattutto quando si parla dei nostri giovani”.
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