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Gratteri: i bambini imparino a rispettare i docenti e i voti presi a scuola, io lo facevo grazie ai miei genitori

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Tra le regole che un bambino deve fare proprie c’è anche il rispetto degli insegnanti e dei loro giudizi messi agli alunni: lo ha ricordato Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli. Aprendo la Festa-evento dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano del Sud Italia in programma fino al 2 giugno a Napoli, con l’arcivescovo del capoluogo campano, don Mimmo Battaglia, il procuratore ha ripercorso il suo vissuto facendo intendere quanto è lontano dagli atteggiamenti contrariati, a volte anche violenti, che molti studenti, ma anche i loro genitori, hanno nei confronti degli insegnanti.

“L’idea del rispetto delle regole l’ho avuta fin da bambino, perché – ha detto Gratteri – la vita della mia famiglia era cadenzata dalle regole: fare i compiti, studiare, sistemare il letto, lavarsi, essere ordinati, avere rispetto per gli insegnanti e al ritorno sottoporsi al controllo del voto. Era più semplice, il voto sintetizzava tanto”.

Quindi Gratteri ha detto che “oggi la mezza paginetta di giudizio la si può interpretare come un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto”.

Quando andavo “a scuola si parlava di legalità. Onestà e generosità erano le due parole più usate a casa mia. La coerenza dei miei genitori mi ha facilitato la vita”.

L’incontro è stato aperto da un momento coreografico affidato al gruppo dei Furbanti dell’oratorio di Cerignola.

“Qui a Napoli – ha detto don Mimmo Battaglia – sto vivendo un’esperienza molto forte e particolare, quello che sono oggi lo devo soprattutto alle persone che ho incontrato, che mi hanno aperto gli occhi, che sono state messe ai margini, i non veduti, i tanti impoveriti, i ragazzi tossicodipendenti, le donne vittime di violenza. Non abbiate paura di abitare la strada, la fede si rende credibile quando esce dalle sagrestie. È dalla strada che tu entri nelle case”.

Il raduno giovanile a cui hanno partecipato il procuratore Nicola Gratteri e l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia vede la partecipazione di più di 400 giovani, di età compresa trani 16 ed i 20 anni: provengono da ambienti dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice di tutto il Sud Italia e anche da Albania e Kosovo.