Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, a margine di una conferenza stampa sugli arresti per due omicidi di camorra, ha dichiarato ai giornalisti, riferendosi alla proposta dell’attuale governo di somministrare test psicoattitudinali ai magistrati: “I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica”.
Ma il procuratore ha inoltre sostenuto che per coloro che occupano posizioni apicali e per chi ha responsabilità di governo si dovrebbero aggiungere anche il narco-test e l’alcol-test: “Chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati ma è anche ricattabile”.
Per Pierluigi Bersani invece i test psicoattitudinali andrebbero fatti a tutti coloro che hanno funzioni di responsabilità o a nessuno, escludendo solamente chi porta armi appresso.
Nessuno dei due ha parlato tuttavia dei docenti, nei confronti dei quali da tempo si discute se attuarli o meno, visto appunto la delicata funzione che hanno e considerato pure che anche loro, come i magistrati, hanno funzione giudicante, nel senso che dai loro giudizi e dai loro voti dipende il futuro di un giovane.
Perché, fondamentalmente è così, anche se si ci pensa poco: una bocciatura infatti, quale pregiudizio sul futuro di un ragazzo si può portare appresso? O anche una promozione ingiusta, quale segno può lasciare in un giovane in età evolutiva?
Dunque, test psicoattitudinali anche per i prof? Non crediamo che ci si arriverà mai, dal momento che, come dichiarava Bersani nel corso di una intervista a La 7, questi al Governo della Nazione: “Sono insofferenti alle autorità di garanzia. Hanno fastidio verso tutte le autorità indipendenti”, come d’altra parte si è visto con la Corte dei Conti e come, ma lui non lo ha detto, si è appurato con quell’intervento a gamba tesa nei confronti dell’istituto comprensivo “Iqbal Masih” di Pioltello che ha deciso di sospendere le lezioni in occasione della Festa di fine Ramadan, ma a difesa del quale è intervenuto lo stesso presidente della Repubblica.
Intervento tempestivo per sottolineare appunto che l’autonomia di una scuola o vale per sempre o non vale per nulla. Strumentale, come si è capito, è sembrato infatti il cavillo sulla delibera non corretta stilata dagli organi di governo di quella scuola. In quante altre scuole, ma con altre delibere, si fanno errori di procedura e nessuno viene a controllare?
In ogni caso, i testi psicoattitudinali per i magistrati, secondo quanto viene pubblicato, dovrebbero essere affidati a docenti universitari specialisti in psicologia, designati dal Consiglio Superiore della Magistratura, su indicazione del Consiglio Universitario Nazionale, organo indipendente degli Atenei.
Nel decreto legislativo inoltre sarebbe stata inserita una doppia garanzia: il Csm disciplinerà i test in generale e la commissione esaminatrice prenderà le decisioni specifiche. Gli aspiranti magistrati avranno la possibilità di ripetere l’esame di accesso fino a quattro volte.
Per chi, come i docenti, che esaminano ogni giorno i loro studenti e ogni anno anche quelli dei loro colleghi, si capisce bene che questo esame appare più come un totem-feticcio utile ad abbattere un tabù antico e come tale ormai inesistente.
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