La Cisl sarda e la Cisl Scuola si sono impegnati in un percorso di mobilitazione sensibilizzando le forze politiche e le Università, attivando una forte sollecitazione per ricercare soluzioni possibili e percorribili.
Oggi, grazie alla presenza della Segretaria Nazionale nella nostra terra Sarda, abbiamo l’opportunità di dare buone notizie sui Pas con informazioni acquisite direttamente dal Ministero dell’Istruzione e date per garantite per quanto non ancora ufficiali.
I Dirigenti ministeriali hanno oggi assunto impegno e garantito con certezza l’attivazione dei percorsi Pas, in tutte le Regioni, per le classi di concorso non attivate dalle università a livello locale.
I percorsi saranno organizzati dall’Università Roma Tre che attiverà una piattaforma on line finalizzata all’iscrizione di tutti coloro che non hanno potuto accedere ai corsi per assenza nella propria regione.
Il ritardo nell’ufficializzare la notizia da parte del Miur è determinato dalla mancato invio del monitoraggio da parte degli Uffici Scolastici Regionali di tutta l’Italia. L’ennesimo monitoraggio attivato dal Miur è finalizzato a quantificare la consistenza del fenomeno e disporre le azioni conseguenti. Abbiamo invitato il Ministero a sollecitare il monitoraggio con scadenze molto ristrette, inoltre ci muoveremo come Cisl Scuola per fare le dovute pressioni anche su tutti gli Uffici Scolastici Regionali. Le regioni che hanno risposto all’ultimo monitoraggio sono solo sei e la Sardegna è tra queste!
Ci premuriamo di diffondere tempestivamente la notizia della garanzia acquisita dal Miur solo oggi, per evitare che i nostri precari facciamo la scelta di ricorre ad “emigrazione forzosa” per garantirsi un diritto che fino ad oggi sembrava precluso per assenza di opportunità sul territorio.
La Sardegna è una delle regioni maggiormente penalizzate, in relazione all’attivazione dei Pas, e l’unica che non ha emanato il bando per l’accesso ai corsi di sostegno riservati.
La Cisl Sarda e la Cisl Scuola esprimono comunque un forte rammarico per la tardività dell’iniziativa che ha indotto un consistente numero di precari sardi ad assumere impegni formali ed economici presso diverse università sparse in giro per l’Italia.
La risposta è arrivata. Non è certo soddisfacente! Rileviamo sempre e comunque una varietà ed una diversità di trattamento inaccettabile e insostenibile:
diverse centinaia di precari obbligati alla frequenza di corsi in Sardegna con carico di centinaia di chilometri quotidiane sulle proprie spalle e sulle proprie tasche;
diverse decine di precari sardi costretti a lasciare il lavoro e trasferirsi fuori dall’isola per frequentare altrove;
precari che prenderanno l’aereo diverse volte a settimana per garantire frequenza e servizio;
precari che potranno, ora, iscriversi ai corsi on line.
Ci impegniamo con forza e determinazione per far sì che le differenza tra pari siamo ridotte al massimo. Come anche continueremo il pressing sul Miur e sulle Università sarde per l’avvio immediato dei corsi di sostegno riservati che dovranno specializzare in Sardegna 120 docenti già abilitati.
La Cisl Sarda e la Cisl Scuola terranno alto costantemente il loro impegno per evitare che la Sardegna sprechi anche solo una delle opportunità possibili per migliorare per la qualità dell’istruzione e della formazione professionale e contestualmente implementare le prospettive di lavoro dei nostri giovani.