Giovanni Rodari, detto Gian Franco, in arte Gianni, nacque il 23 Ottobre 1920, a Omegna sul Lago d’Orta. Negli anni dell’adolescenza imparò a suonare il violino, formando un piccolo complesso con alcuni amici e suonando nelle osterie della città.
A soli 17 anni conseguì il diploma magistrale e divenne maestro. Scrittore per ragazzi: è un classico senza tempo, letto da grandi e bambini; è stato anche pedagogista, giornalista e poeta, specializzato in testi per bambini e ragazzi tradotti in moltissime lingue.
Vincitore del prestigioso Premio Hans Christian Andersen, fu uno tra i maggiori interpreti del tema “fantastico” nonché, grazie alla Grammatica della fantasia, sua opera principale, uno fra i principali teorici dell’arte di inventare storie. È uno dei pochi autori di cui tutti, grandi e piccini, sanno qualcosa, le sue filastrocche sono diventate persino canzoni, come “Ci vuole un fiore”, musicata da Sergio Endrigo. Voleva fortemente che a scuola si sorridesse e si ridesse di più, ci fosse una maggiore creatività, si imparasse a sognare ed a pensare, si anteponesse il bene comune all’egoismo.
Voleva che ai bambini si trasmettesse il rispetto nei confronti del prossimo e si insegnasse non solo la grammatica, ma anche la capacità di aiutare l’altro, e per tutto questo si è impegnato con passione e tenacia. In una delle sue ultime poesie, nel 1979, disse ai bambini (ed ai loro genitori): “Dobbiamo imparare a fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco, liberare gli schiavi che si credono liberi”. L’anno dopo morì a Roma per un collasso cardiaco. In realtà non se ne è mai andato.
I suoi amati bambini c’è la stanno facendo, anche grazie a Lui, a 100 anni dalla sua nascita, indossano, con una responsabilità spiazzante, mascherine, rispettano il “distanziamento”, si lavano spesso le mani ed utilizzano il disinfettante; credo che abbiano imparato leggendo ciò che ci ha lasciato il Maestro Gianni a rispettare le norme, per preservare la propria salute e quella degli altri, e sono certa che, come tutti i meravigliosi Maestri delle nostre scuole, anche Lui è orgoglioso di quei tanti bambini che tra lockdown, didattica a distanza e un “nuovo modo di fare scuola”, sono comunque riusciti a rimanere uniti, e sono altrettanto certa che il loro comportamento sia il più bel regalo che Rodari potesse aspettarti per il suo “compleanno”.
Ti dobbiamo molto caro Maestro Gianni, dobbiamo molto alle tue filastrocche, alle tue favole ed alle tue poesie, che oggi amiamo forse più di ieri, perché, oggi più di ieri, hanno dimostrato di essere attuali e soprattutto perché, oggi più di ieri, abbiamo il forte bisogno di quella armonia che le tue letture semplici e funzionali riescono a donarci, portandoci, attraverso la libertà di immaginazione, in un mondo fantastico, che ci aiuta ad andare oltre la realtà, nell’attesa che presto tutto torni come prima, anzi meglio di prima. Tanti, tanti, tanti auguri!!!
Luciana Pagano