Mi chiamo Anna Salvietti, sono una dei 3000 diplomati con ordinanza cautelare per l’immissione in ruolo, oltre al diploma ho la laurea, una in filosofia e l’altra in sfp con sostegno.
Sebbene la giustizia abbia riconosciuto il diritto al ruolo di noi 3000 diplomati, ripagandomi dei sacrifici fatti in tutti questi anni, quando oltre che di lavoro, riempivo le mie giornate con lo studio per conseguire la laurea in scienze delle formazione primaria, il mio Ministro e il mio provveditorato negano ogni mio diritto. Forse il mio torto è stato quello di non aver partecipato al concorso del 2012, allora però dovevo continuamente dividermi tra famiglia (madre invalida), scuola e università, per cui il tempo per studiare un concorso era poco, oltretutto avevo fiducia nella professionalità, nella cultura, negli studi che stavo portando avanti e nei miei anni di servizio.
Vorrei rendere pubblica questa grave offesa alla giustizia e alla mia persona e far riflettere sull’esistenza o meno della legalità, del rispetto delle leggi e soprattutto dell’altro, sul valore dell’obbedienza ai canoni impliciti ed espliciti della nostra società.
A guardare il nostro paese sembra diventata legge l’arroganza e giustizia il tornaconto dei politici.
La mia mancata assunzione è cosa ancora più grave considerando che ho una specializzazione polivalente sul sostegno e che i posti in provincia di Lucca non sono stati assegnati tutti per mancanza di candidati.
Possiedo anche corsi specifici sulla CAA e sulla Tiflodidattica, oltretutto ho anni di esperienza alle spalle (10),eppure non andrò in ruolo sebbene il ricorso di ottemperanza sia stato vinto perchè il Ministro ha detto “andiamo avanti lo stesso..”
Grazie Ministro, la sua buona scuola ha calpestato non solo la giustizia, ma una vita e la mia dignità. Aggiungo, dal momento che ritengo di saper fare il mio lavoro e se visita qualche sito su internet ne trova testimonianza, questo modo ha leso i diritti di quei bambini a cui potevo essere assegnata che finalmente avrebbero potuto godere di continuità.