Con una ordinanza del 20 agosto il presidente della Provincia Autonoma di Trento dispone una serie di misure sulle modalità di gestione del protocollo di sicurezza nelle scuole a partire dal settembre prossimo.
L’ordinanza interviene anche su un aspetto che lo stesso decreto legge 111 aveva lasciato in ombra perché si chiarisce che l’obbligo del green pass riguarda non solo il sistema scolastico del I e II ciclo e delle scuole dell’infanzia ma anche gli asili nido e i servizi educativi per l’infanzia.
Il provvedimento stabilisce che l’obbligo della certificazione verde si applica anche al personale operante presso le istituzioni scolastiche e formative per attività finalizzate all’inclusione scolastica, ancorché dipendente da enti privati e convenzionati con queste istituzioni, nonché a tutto il personale a qualunque titolo in servizio, che svolga funzioni assimilabili a quelle esercitate dal personale scolastico.
Per quanto riguarda le modalità di controllo l’ordinanza estende ai dirigenti scolastici e ai responsabili dei servizi la possibilità di usufruire dei “totem” messi a disposizione dalla Provincia stessa, con lo scopo di velocizzare le operazioni di verifica e di renderle precise e affidabili.
C’è da chiedersi se la provincia di Trento abbia potuto introdurre importanti elementi di chiarificazione e semplificazione perché “autonoma” oppure se, volendo, anche le altre regioni possano fare qualcosa di simile.
Verrebbe da dire che, almeno per la parte dei nidi, dei servizi zero tre e dell’assistenza educativa per gli alunni con disabilità, le Regioni dovrebbero avere titolo almeno quanto lo Stato per trattare la materia.
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