Sergio Abrignani, membro del Cts, professore ordinario di Immunologia all’Università Statale e direttore dell’Istituto nazionale di genetica molecolare del Policlinico di Milano, a La Stampa affronta i problemi dell’inizio scuola dicendosi favorevole all’obbligo di vaccino per gli studenti sopra i 12 anni: “Bisogna dividere le scuole tra quelle con studenti sopra i 12 anni, che vanno vaccinati, e quelle con classi sotto, per cui si attende l’autorizzazione dell’Ema”.
“Il personale scolastico è vaccinato e molti ragazzi pure – argomenta Abrignani -. Per proteggere meglio la comunità il Green pass andrebbe esteso a tutti gli studenti sopra i 12 anni, come all’università“, suggerisce.
Un tema su cui La Tecnica della Scuola sta interrogando i propri lettori
FAVOREVOLE O CONTRARIO alla possibilità di rendere il certificato verde obbligatorio anche per gli studenti della fascia di età 12-19 anni?
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Nelle scuole con bambini sotto i 12 anni “il personale è sempre vaccinato, anche perché rischia di più con bambini non ancora vaccinati – fa notare l’immunologo – per cui ci saranno dei focolai. Per questo è importante coprirli non appena arriverà l’autorizzazione dell’Ema. A parte gli under 12 nessun altro cittadino con qualsiasi problema è giustificato a non vaccinarsi”.
Estensione del Green pass
Sull’ipotesi di estensione del Green pass, il membro del Cts aggiunge: “Per me l’obbligo di certificazione andrebbe estesa a qualsiasi attività al chiuso con più di due persone”.
Costituirebbe, per l’esperto, “l’unico modo per mitigare i 10 milioni di non vaccinati, di cui 3 a rischio perché over 50. Ricordo che la morte è 15 volte più probabile nei non vaccinati”.
Ma l’obbligo vaccinale sarà sempre di difficile realizzazione. “I No vax che vivono di certezze paranoidi sono circa 1 milione e non si può mandargli i carabinieri a casa”.
Il Green Pass basterà ad arrivare al 95% di vaccinati. E dopo la terza dose “la memoria immunologica dovrebbe durare anni, almeno così accade con molte malattie infettive. A quel punto il virus potrebbe diventare endemico come il morbillo, cioè a bassa incidenza contro una popolazione largamente immune”, chiarisce.