Il decreto n.105 è stato approvato definitivamente con la fiducia al Senato. Dal 15 ottobre il green pass servirà per spettacoli, ristoranti al chiuso, competizioni sportive, musei, mostre, piscine e palestre, sagre e fiere, congressi, convegni, sale gioco e sale scommesse. Il decreto proroga fino al 31 dicembre 2021 lo stato di emergenza nazionale. La validità del green pass sale da 8 a 12 mesi Per chi non dovesse rispettare le norme, si prevedono multe dai 400 ai 1000 euro.
Un’altra novità importante riguarda i test salivari che vengono equiparati ai tamponi ed avranno dunque validità per ottenere la certificazione verde. Lo ha previsto un emendamento che era stato già approvato alla Camera, e adesso anche al Senato.
I test, su base volontaria, coinvolgeranno circa 110mila studenti al mese, ed avverranno ogni 15 giorni nelle scuole “sentinella” ovvero quelle prescelte per i test. Il campione sarà scelto tra gli alunni dai 6 ai 14 anni, nelle scuole elementari e medie.
Le scuole primarie e secondarie di primo grado, saranno individuate dalle autorità sanitarie regionali d’intesa con gli uffici scolastici regionali, su base provinciale, tenendo conto della rappresentatività della provincia di riferimento, del potenziale di adesione, della fattibilità logistica (trasporto verso i laboratori di biologia molecolare individuati). Ogni Regione può selezionare più plessi scolastici per ogni provincia selezionando studenti da differenti classi.
I campioni raccolti saranno etichettati con i dati dell’alunno, portati alla scuola di riferimento e inseriti in un contenitore gestito da un referente scolastico insieme alla modulistica del laboratorio di riferimento.
Si tratta di una metodologia semplice e non invasiva, specie per i più piccoli, che può essere utilizzata per i test antigenici rapidi, in alternativa ai classici tamponi oro-naso-faringei. Si tratta infatti di un dispositivo simile ad un lecca-lecca che il bambino dovrà tenere in bocca per qualche secondo, il tempo di raccogliere la saliva necessaria all’analisi.
E’ stato provato che i test rapidi con la saliva mostrano una sensibilità paragonabile a quelli che utilizzano tamponi nasofaringei per pazienti sintomatici, se e solo se la raccolta del campione viene eseguita entro i primi cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi e quando la carica virale è elevata.
Peraltro, la raccolta del campione di saliva, essendo semplice, può essere effettuata anche dai genitori degli alunni, anche se questo, in diverse Regioni, avverrà solo in una seconda fase.
Nell’auspicio dell’uso estensivo alla popolazione scolastica italiana dei test rapidi salivari e confidando nel progresso scientifico, si raccomanda prima di eseguire il test rapido su Saliva che il paziente nei 15 minuti precedenti l’esame: non abbia utilizzato prodotti di igiene orale, non abbia masticato chewing gum, non abbia mangiato e bevuto almeno per due ore antecedenti il campionamento, conviene eseguire il prelievo la mattina a casa prima di andare a scuola con l’aiuto dei genitori.
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